Cremona, "vola giù" dal taxi dopo lite per 10 euro: arrestato tassista. L'intercettazione choc

Per il gip il tassista ha mostrato un «incontrollato stato di irascibilità», «pronto ad adottare condotte violente ed estremamente pericolose solo per una sorta di "ripicca"»

Cremona, "vola giù" dal taxi dopo lite per 10 euro: arrestato tassista. L'intercettazione choc

Una lite per il pagamento di una corsa in taxi da 20 euro che finisce con un passeggero 27enne in coma dopo essere "volato" giù dall'auto. L'episodio è avvenuto la notte della Vigilia di Natale ma ora Giovanni Carrera il tassista di Cremona di 68 anni, già indagato per sequestro di persona e lesioni colpose gravissime, è stato arrestato dalla Squadra Mobile e si trova ai domiciliari. A tradire il tassista, molto noto nella città lombarda dove è in servizio da trent'anni, è stata un'intercettazione del 7 febbraio scorso. Quel giorno, appena uscito dall'ufficio del pm che lo ha interrogato, Carrera chiama un conoscente. E senza immaginare di essere ascoltato dagli inquirenti, nella telefonata dice: «Il pm mi ha detto che il ragazzo è a casa e che non è più in ospedale, ma le sue condizioni di salute sono ancora molto gravi. Bene, così non può raccontare la sua versione: è una cosa positiva». Una frase che secondo gli investigatori proverebbe la loro ricostruzione dei fatti.

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Secondo quanto ricostruito dalle indagini la notte della Vigilia di Natale, il ragazzo, che era con due amiche, doveva pagare 20 euro per la corsa, ma ne aveva dieci e voleva usare il pos. Le ragazze sono scese. Il tassista è ripartito a forte velocità con il portellone aperto e sopra Luca, che cinquanta metri dopo è volato sul marciapiede in un lago di sangue.

Secondo Carrera, avrebbe cercato di scendere. Il tassista aveva raccontato: «Eravamo d'accordo di andare al bancomat. Sono partito, ho dato un colpetto ai freni. Di solito il portellone si chiude. Non si è chiuso. Dopo 5-10 metri mi sono fermato, sono sceso e l'ho chiuso. Andavo pianissimo. Il ragazzo ha ricevuto una telefonata. Ho l'impressione che l'amica gli abbia detto: "Scendi". Mi sono voltato, non c'era più. Secondo me, aveva già aperto il portellone, probabilmente non ha centrato il predellino ed è caduto».

Per gli investigatori e il gip Pier Paolo Beluzzi, invece nell'ordinanza cautelare per «futili motivi» ovvero il mancato pagamento di «dieci euro» il tassista ha mostrato un «incontrollato stato di irascibilità», «pronto ad adottare condotte violente ed estremamente pericolose per l'altrui incolumità solo per una sorta di "ripicca" verso il malaugurato passeggero, che si trovava nell'impossibilità di saldare completamente - per una parte irrisoria - il corrispettivo per la corsa. Tale mancanza di controllo dei propri impulsi, per di più collegata alla sua attività di servizio, che al contrario proprio in quanto collegata ad un servizio pubblico dovrebbe caratterizzarsi per profili di particolare pacatezza, disponibilità e addirittura 'sicurezzà dei trasportati, rappresenta un rilevante, attuale e concreto pericolo per la reiterazione del reato con il pericolo di gravi danni all'incolumità fisica delle persone».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Febbraio 2022, 18:10
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