Vaccino, in Europa prime dosi dal 22 dicembre. Italia, simulazione dell'Università di Tor Vegata: in 9 mesi si salveranno 17 mila vite

Vaccino, in Europa prime dosi dal 22 dicembre. Italia, simulazione dell'Università di Tor Vegata: in 9 mesi si salveranno 17 mila vite

di Mario Fabbroni

Tempi più rapidi nell’approvazione e nella distribuzione delle prima dosi “europee”, ma anche la certezza che non ci sarà il vaccino per tutti. 
Anzi, addirittura per un quarto della popolazione mondiale) l’antidoto anti Covid potrebbe arrivare non prima del 2022. 
Le pressioni della cancelliera Angela Merkel, costretta a sottoporre la sua Germania a un durissimo lockdown per l’intero Natale (e almeno fino al 10 gennaio), hanno avuto effetto: l’Agenzia europea del farmaco (Eca) anticipa al 21 dicembre (invece del giorno 29) la sentenza sul vaccino targato Pfizer-BioNtech, così che i primi cittadini europei potrebbero essere immunizzati prima della vigilia di Natale.

Tuttavia il “via libera” targato Ue è già condizionato nella sostanza e nei tempi. Sarà sicuramente la prima valutazione “non in emergenza”, come invece hanno fatto Regno Unito e Usa. Cioè la procedura di validazione del vaccino si baserà su dati scientifici pubblicati e non sulle dichiarazioni iniziali delle case farmaceutiche produttrici. «Però è molto importante dire che non ci sarà il vaccino anti Covid immediatamente per tutti - anticipa Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute –.

A poco a poco le dosi aumenteranno».


I ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera, che ieri si sono incontrati virtualmente, hanno stabilito di «avviare insieme la campagna vaccinale». Serve assicurare alla popolazione «una comunicazione chiara e trasparente sulla vaccinazione e sulle modalità con cui verrà effettuata» e condividere immediatamente «le informazioni e le esperienze acquisite tra le autorità nazionali competenti, in particolare nel campo della farmacovigilanza». 
Vaccinando contro il Covid l’80% delle persone con più di 60 anni e prevedendo l’inizio delle vaccinazioni il 15 gennaio 2021, si potrebbero evitare in 9 mesi 17.000 decessi e dimezzare i posti occupati nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri, evidenzia un modello elaborato dal Centro di Economic Evaluation and Hta del Ceis dell’Università di Roma Tor Vergata.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2020, 08:00
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