Covid, in treno senza distanziamento. Locatelli: «Preoccupa, serve riflessione». D'Amato: «Messaggio sbagliato»

Covid, in treno senza distanziamento. Locatelli: «Preoccupa, serve riflessione». D'Amato: «Messaggio sbagliato»
«Stupisce un po', per non dire che sconcerta, la decisione assunta di porre fine al distanziamento sui treni. Il Comitato tecnico scientifico non è mai stato investito del problema, e non posso non dire che questa decisione desta preoccupazione e perplessità, in un momento in cui i nuovi casi di Covid-19 stanno crescendo, come mostrano i dati. C'è il rischio concreto che i viaggi in treno possano contribuire alla ripresa dell'andamento epidemico» nel nostro Paese. Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, componente del Cts, che aggiunge: «Credo che su questo tema vada aperta una riflessione».

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Insomma, l'auspicio dell'esperto è che si possa tornare indietro, anche perché proprio grazie alle misure adottate in questi mesi, viaggiare in treno finora «si è rivelato sicuro. Io stesso - racconta Locatelli - ho avuto modo di viaggiare in treno 2 settimane fa per andare a Bergamo, e ho trovato il viaggio assolutamente gradevole e ordinato». A bordo «c'è stato un corretto rispetto del distanziamento e un'attenzione sempre scrupolosa alle misure anti-Covid». 

D'Amato, assessore del Lazio. «Mentre aumentano i contagi e le regioni con valore RT superiore a 1, siamo sicuri che è una buona idea eliminare distanziamento sui treni? Questa decisione si accompagni ai test rapidi a viaggiatori su treni e i voli». Così l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. «Si dà un messaggio sbagliato, l'Italia è accerchiata da Paesi in cui la curva sale e qui si dice stop al distanziamento - aggiunge D'Amato -. Ricordo che Roma è la principale destinazione dei treni ad alta velocità del Paese».
Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Agosto 2020, 18:06
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