Covid, bloccati a casa anche se negativi. La denuncia a Leggo : «In quarantena solo perchè veniamo dalla Romania»

Covid, bloccati a casa anche se negativi. La denuncia a Leggo : «In quarantena solo perchè veniamo dalla Romania»

di Ida Di Grazia
Covid, bloccati a casa anche se negativi. La denuncia a Leggo: «In quarantena solo perchè veniamo dalla Romania».  Il signor Pino e la moglie Flory hanno scritto a Leggo per denunciare quella che secondo loro è un’ingiustizia e che riguarda il caos sui tamponi e la differenza di trattamento in tema salute. 

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Il signor Pino e la moglie Flory, vivono ad Erba, in provincia di Como, lo scorso 23 luglio sono partiti per la Romania, ma al rientro hanno dovuto fare i conti con gli aggiormenti  il nuovo DPCM 7 agosto 2020, nell’Allegato 20, che individua 6 elenchi di Paesi, per i quali sono previsti differenti limitazioni. La Romania è nell'elenco C insieme alla Bulgaria, secondo DPCM: "sono consentiti gli spostamenti per qualsiasi ragione da/per questi Paesi ma, al rientro in Italia, vige l’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, è necessario compilare un’autodichiarazione e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione)". 

Atterrati all'aeroporto "Orio al Serio" di Bergamo, sono stati portati insieme agli altri passeggeri in un hangar, hanno compilato i moduli di certificazione necessari e messi in quarantena fiduciaria.

La famiglia del signor Pino non solo è tornata a casa e si è messa in quarantena, ma, pur non avendo l'obbligo, si sono sottoposti a proprie spese al tampone risultando così negativi. 
«Poichè ero in quarantena mi hanno fatto un certificato di malattia fino al 29 agosto - ha spiegato il signor Pino - ma con il tampone negativo ho pensato di poter tornare a lavorare. Ho iniziato a fare mille chiamate, ho ricevuto mille risposte diverse. Ho chiamato anche il medico del lavoro che mi ha risposto così: non si può applicare la deroga all'isolamento di 14 giorni anche se si rientra in Italia per motivi di lavoro e l'aver fatto un tampone con risultato negativo non modifica la situazione. La spiegazione medica, mi ha detto il dottore, è che se la malattia fosse in incubazione il tampone potrebbe risultare negativo  fino ad almeno due settimane dal contagio. Morale della favola, devo stare a casa».

Il punto su cui proprio non riesce a soprassedere è proprio questo: «Non capisco una cosa: io non posso rientrare perchè il virus può incubarsi per due settimane. Ma perchè il Coronavirus rumeno è diverso da quello spagnolo? A me risulta che in Romania con 20 milioni di abitanti hanno trovato solo 1000 casi, in Spagna su 46 milioni ne hanno trovati 4.000. La Spagna ha più casi rispetto a noi. Il virus è uguale sia in Spagna che in Romania o ci sono nuove ricerche che dimostrano il contrario?».

Poi prosegue: «Lavoro da 32 anni, non ho mai fatto un giorno di malattia e ora sono costretto a stare a casa. Gli altri sono mine vaganti o io e la mia famiglia siamo agli arresti domiciliari! Io ho bisogno di capire, ho speso dei soldi per fare il tampone, serve o no? Ci sono pazienti di serie A e di Serie B solo perchè veniamo dalla Romania?».

 
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Agosto 2020, 21:39
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