Green pass e quarantena addio. Stop anche al tampone d’uscita

Green pass e quarantena addio. Stop anche al tampone d’uscita

di Alessandra Severini

La parola d’ordine è eliminare restrizioni e vincoli introdotti per arginare la pandemia. Con il cosiddetto decreto anti-Rave, passato al Senato, sono cadute, non senza polemiche, le ultime norme anti-Covid. Ora il decreto è atteso alla Camera per il voto finale.

GREEN PASS. Cade l’obbligo di avere il green pass per entrare nelle case di riposo o negli hospice, negli ambulatori e nei reparti di degenza degli ospedali. Anche per la sosta nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie e assistenziali non sarà più necessaria la certificazione verde.

QUARANTENA. Dopo 5 giorni di quarantena non sarà più necessario effettuare un tampone per porre fine all’isolamento. Chi è positivo perciò dopo 5 giorni potrà uscire e riprendere normalmente le attività quotidiane, anche se ha ancora i sintomi della malattia. Finora invece dopo i 5 giorni era necessario un tampone e ove fosse risultato positivo era prevista la continuazione dell’isolamento fino al primo risultato negativo.

AUTOSORVEGLIANZA. Chi è stato a contatto stretto con una persona positiva al Covid dovrà rispettare un periodo di autosorveglianza di cinque giorni e non più dieci.

Attualmente è richiesta la mascherina Ffp2 nei luoghi al chiuso o molto affollati.

NO VAX. Previsto il reintegro in servizio del personale sanitario che aveva rifiutato l’obbligo vaccinale. Rinviato al 30 giugno 2023 anche il pagamento delle multe da 100 euro per chi ha detto di no al vaccino anti-Covid. Si tratta di circa 2 milioni di no vax con più di 50 anni, insegnanti e addetti delle forze dell’ordine che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale in vigore fino al 30 giugno scorso. Le norme sono state contestate non solo dall’opposizione ma anche da alcune parti della maggioranza, soprattutto in Forza Italia. In effetti all’approvazione del decreto sono mancati 24 voti del centrodestra.

SMART WORKING. Anche se la pandemia sembra non fare più paura il governo ha intenzione di prorogare – fino a marzo 2023 o forse anche oltre - lo smart working per lavoratori fragili (immunodepressi, pazienti oncologici, con terapie salvavita in corso, o disabili gravi) e per i genitori di figli sotto i 14 anni.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Dicembre 2022, 06:00
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