Covid, tutta la provincia di Perugia in zona rossa: casi di variante inglese e brasiliana. Pescara chiuse le scuole: contagi in aumento

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Tutta la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano saranno in zona rossa da lunedì. Lo prevede un'ordinanza del presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, che ha illustrato il provvedimento ai sindaci in una lunga riunione terminata in serata. Prevista anche la chiusura totale di nidi e materne. Le disposizioni avranno validità per due settimane.

Il resto della regione Umbria è invece in fascia arancione. In Umbria sono stati individuati 18 casi di variante inglese del virus Sars-Cov-2 e 12 di quella brasiliana, mentre su altri campioni sono in corso le analisi. Complessivamente sono stati 42 i campioni inviati all'Istituto superiore di Sanità. La variante brasiliana si presenta prevalentemente in ambito ospedaliero, mentre quella inglese si riscontra soprattutto sul territorio, in particolare nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno. Inoltre - secondo i dati del Monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 3 febbraio 2021 relativi alla settimana 25 gennaio-31 gennaio 2021 - la regione ha fatto registrare il dato più alto in Italia relativo all'indice Rt (1.18). I dati delle ultime 24 ore fanno intanto registrare un balzo dei ricoverati: secondo i dati della Regione aggiornati al 6 febbraio, sono 458, quindici in più di ieri, dei quali 70 (quattro in più) in terapia intensiva. I nuovi contagi sono 351. Segnalati altri otto morti, dopo i dieci di ieri (831 in tutto).

L'ordinanza. La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha firmato l'ordinanza che prevede da lunedì 8 fino a domenica 21 febbraio misure restrittive (riconducibili a quelle previste nel Dpcm del 14 gennaio per la fascia rossa che sarà «rafforzata») che riguarderanno tutti i comuni della provincia di Perugia nonché Amelia, Attigliano, Calvi dell'Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione, San Venanzo, in provincia di Terni. Per tutto il restante territorio regionale rimangono in vigore i provvedimenti previsti nel medesimo Dpcm per la fascia arancione. L'ordinanza, oltre alle norme Dpcm della fascia rossa, prevede che negli stessi comuni saranno sospesi tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia - fino a 36 mesi di età - pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell'infanzia, mentre le altre scuole svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza (dad).

Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l'uso di laboratori o «in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali». Negli stessi comuni è disposto il divieto di consumazione di alimenti e bevande all'aperto nei luoghi pubblici; il divieto di distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici; il divieto di svolgimento delle attività sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi. Non sono inoltre consentite le attività venatorie. Per tutto il territorio regionale sono sospese le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Coni, dal Comitato italiano paralimpico e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, e lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto. Il provvedimento sarà suscettibile di modificazioni in base all'eventuale mutamento delle condizioni epidemiologiche.

E anche a Pescara il sindaco Carlo Masci ha appena firmato un'ordinanza che prevede la sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città, dall'8 al 16 febbraio. All'origine del provvedimento, spiega all'ANSA il vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione, Gianni Santilli, ci sono il rapido aumento dei contagi e, soprattutto, i dati forniti oggi dalla Asl, "che non fanno pensare a nulla di buono". Per le scuole superiori era già prevista la chiusura, dall'8 febbraio, con Dad al 100%, in tutto l'Abruzzo, per effetto di un'ordinanza regionale.

L'ordinanza impone "in via precauzionale e cautelativa, a far data dall'8 febbraio e sino al 16 febbraio, la sospensione di tutte le attività didattiche in presenza nelle scuole dell'infanzia, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di I grado del Comune di Pescara, pubbliche e private", per far eseguire "alle istituzioni scolastiche una sanificazione straordinaria di tutti i plessi scolastici".

Alla base del provvedimento c'è la relazione odierna della Asl di Pescara, secondo cui "sono stati rilevati, rispetto ai dati disponibili a ieri, ulteriori contagi di alunni che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado; detta circostanza determinerebbe provvedimenti sanitari di quarantena delle rispettive classi, che vanno ad aggiungersi a quelle già numerose in quarantena".


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Febbraio 2021, 07:05
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