Oggi l'Italia raggiunge la quota di 150mila morti di Covid in due anni

Oggi l'Italia raggiunge la quota di 150mila morti di Covid in due anni

di Giammarco Oberto

Centocinquantamila. Come dire l’intera città di Rimini, l’intera città di Cagliari. Quella di oggi sarà una giornata spartiacque, nei due anni di guerra al Covid. La giornata in cui in qualche reparto di terapia intensiva il coronavirus spegnerà la centocinquantamillesima vita da quel fatidico 21 febbraio 2020, quando a Codogno venne confermato il paziente Uno. Ieri il contatore del bollettino quotidiano, con 384 morti in 24 ore, si è fermato a 149.896 vittime da inizio pandemia: siamo lì, a un soffio da una cifra che entrerà negli annali.

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Ora che l’Italia ha scollinato il picco della quarta ondata e che tutti i valori sono in calo, comincerà anche la discesa dei decessi.

Su questo gli esperti concordano. «È sempre l’ultimo parametro che cala - conferma Luca Richeldi, direttore della Pneumologia del Gemelli - in Inghilterra sono iniziati a calare solo nella settimana appena trascorsa. Considerando che rispetto al Regno Unito abbiamo un paio di settimane di sfasamento, possiamo aspettarci che tra due settimane comincino a calare anche da noi». Scenderanno, ma intanto ogni giorno è come se venisse giù un Airbus. Nei primi nove giorni di febbraio in Italia sono morte 3398 persone.

Centocinquantamila significa che ognuno di noi conosce una vittima. Un parente, un amico, un collega, un vecchio compagno di scuola. «La cosiddetta cultura del benessere cerca di rimuovere la realtà della morte, ma in maniera drammatica la pandemia l’ha rimessa in evidenza- ha detto ieri papa Francesco nell’udienza generale -tanti fratelli e sorelle hanno perduto persone care senza poter stare vicino a loro, e questo ha reso la morte ancora più dura da accettare e da elaborare».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Febbraio 2022, 12:46
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