Covid, la curva risale: preoccupazione per il Natale. L'esperto: «Opportuno vaccinare i bambini»

Covid, la curva risale: preoccupazione per il Natale. L'esperto: «Opportuno vaccinare i bambini»

Se in un'Italia in cui tutte le regioni sono bianche i numeri dei casi e dei ricoveri ci dicono che la situazione attuale dell'epidemia di Covid-19 è decisamente migliore rispetto a quella dello scorso anno, è anche vero che la curva sta salendo velocemente, con un ritmo confrontabile a quello che aveva nel novembre 2020.

Covid Italia, il bollettino di oggi domenica 14 novembre: oggi 7.569 nuovi positivi e 36 vittime, aumento di ricoveri

A fare la differenza nel numero di casi e ricoveri è indubbiamente il vaccino, ma dal passato arrivano ben poche altre indicazioni e di nuovo ci si trova davanti a una grande indeterminatezza. Per il fisico Enzo Marinari, dell'Università Sapienza di Roma, le uniche certezze sono il fatto che bisogna andare avanti con la campagna di vaccinazione e tenere alta la guardia. «Per fare un confronto con la situazione di un anno fa - osserva Marinari - i ricoveri nelle terapie intensive e i decessi sono i parametri che bisogna guardare di più»: un anno fa l'incremento giornaliero dei nuovi casi superava 37.000, i ricoverati nelle terapie intensive erano più di 3.000 e i decessi oltre 500 al giorno. «Certamente oggi siamo in una situazione molto migliore», dice il fisico.

L'incremento giornaliero dei casi positivi è intorno a 8.000, 458 il totale dei ricoverati nelle terapie intensive e i decessi sono circa 70 al giorno. «Si comincia però a vedere una risalta di ricoveri e decessi e di nuovo non sappiamo dire dove porterà». È solo possibile dire che «in una situazione vaccinale come la nostra speriamo fortemente che il numero di malati gravi si fermi molto prima. Tuttavia non dobbiamo aspettare con le mani in mano». La crescita attuale della curva epidemica, prosegue Marinari, «è di tipo esponenziale, con i casi positivi che sono cresciuti molto rapidamente nell'ultima settimana, in modo molto simile alla crescita dell'anno scorso.

Ora la crescita è molto rapida. Per una decina di giorni sembrava avere rallentato, in un periodo di pausa dall'esito incerto, ma poi - osserva - è ripartita in modo esponenziale».

Al momento, prosegue, «non si vede un picco e la situazione è resa ancora più difficile dalla presenza di gruppi di persone vaccinate e di non vaccinati. Questo rende la dinamica più complessa rispetto all'anno scorso, quando c'era un virus che si evolveva fra gruppi di persone confrontabili: oggi la presenza di vaccinati e non vaccinati rende tutto più complicato perché cambiamenti nei comportamenti potrebbero portare a un rallentamento come a un'accelerazione». Per il fisico «ancora una volta ci troviamo in un territorio nuovo, come accade da sempre con questo virus. Non sappiamo che cosa succederà». L'incertezza che ha accompagnato questa pandemia fin dall'inizio continua a farsi sentire anche in questo mese che precede il Natale. L'unico elemento certo è il ruolo dei vaccini, come emerge sia dai dati di un anno e fa, sia dall'attuale situazione europea. «In Europa centrale la situazione è molto drammatica e si vedono perfettamente le correlazioni fra il numero di contagi e il livello di vaccinazione, molto nette».

Per questo, «se vogliamo evitare chiusure, è necessario continuare fortemente con la campagna di vaccinazione e con la terza dose», dice Marinari. Inoltre, «se vogliamo tenere scuole aperte, e vogliamo farlo a tutti i costi, bisogna cominciare a parlare chiaramente con i genitori sull'opportunità di vaccinare i bambini, che costituiscono un enorme serbatoio con il quale il virus può circolare. Sappiamo, poi, che la malattia grave nei bambini è rara, ma quando c'è può essere devastante».


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Novembre 2021, 19:53
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