Il piano per salvare il Natale: ipotesi Green pass a 6 o 9 mesi. «A dicembre check delle misure»

Il piano per salvare il Natale: ipotesi Green pass a 6 o 9 mesi. «A dicembre check delle misure»

Nessuna nuova misura - per ora - sul fronte Covid e Green pass. I dati indicano che i contagi, pur se in aumento, sono sotto controllo ed il Governo aspetta dicembre per una valutazione aggiornata della situazione. Fino ad allora la strada è quella di spingere sulle terze dosi di vaccino, che si avviano a raggiungere quota 3 milioni. L'unica novità, a breve, dovrebbe essere quindi l'obbligo del 'booster' per i sanitari ed il personale delle Rsa.

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Il dibattito sulla validità del tampone ai fini del rilascio del certificato verde e sulla durata di quest'ultimo continua comunque tra gli scienziati. L'Italia - nella valutazione dell'Esecutivo - si è mossa in anticipo con il Green pass e le misure severe sugli assembramenti ed ora si trova in una condizione di vantaggio rispetto ad altri Paesi europei che stanno ricorrendo ad interventi drastici - dal lockdown per i non vax dell'Austria al coprifuoco dell'Olanda al ricorso alle forze armate di Germania e Slovenia - per contenere la diffusione impetuosa del virus.

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Negli ospedali situazione sotto controllo

La curva in salita dell'infezione è monitorata con grande attenzione (in una settimana i positivi sono passati da 93.693 a 115.112) ma per ora non sembra imporre una stretta dei provvedimenti già in vigore, tenendo conto che terapie intensive e ricoveri ordinari si mantengono sotto la soglia di rischio. A dicembre a Palazzo Chigi ci sarà una nuova valutazione sui numeri e si deciderà se intervenire, tenendo anche conto che si dovrà prorogare lo stato d'emergenza che scade a fine anno.

La via maestra, nel frattempo, è spingere sulla terza dose per arginare la quarta ondata (dall'1 dicembre la potranno fare anche gli over 40). Ci sono milioni di italiani, a cominciare dai primi vaccinati (sanitari, personale ed ospiti delle Rsa, soggetti fragili, anziani), che hanno completato il ciclo nel primo semestre dell'anno e, dunque, la loro copertura dal virus, sulla base delle ultime evidenze scientifiche, è calata. Dunque dovrebbero ricorrere alla nuova iniezione per scongiurare il rischio di contagiarsi. Al momento sono state somministrate quasi tre milioni di terze dosi, a fronte di uno zoccolo duro di 6,8 milioni di persone che invece sono finora sfuggite al farmaco anti-Covid.

Governo punta su terza dose e Green pass

Il Governo punta sulla strategia della sensibilizzazione, invitando gli italiani a vaccinarsi con un nuovo spot che vede tra i testimonial Alberto Angela e Giacomo Poretti del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo. E confida nello strumento del Green pass, la cui validità per 12 mesi è stata messa in discussione da diversi esperti. C'è chi spinge per un 'tagliò del certificato, che fino ad agosto scadeva dopo sei mesi per i guariti e dopo nove per i vaccinati ed è stato in seguito allungato a 12 mesi per tutti, dopo un parere fornito dal Cts.

Al momento il Comitato non è stato investito dal Governo di una rivalutazione di quella posizione. Ma tra gli esperti il dibattito è in corso, alla luce dei nuovi dati. Così come è aperta la discussione sull'attendibilità dei tamponi antigenici e c'è chi propone di escluderli come mezzo per ottenere il Green pass, da limitare invece ai soli vaccinati, guariti e coloro che si sono sottoposti al più sicuro test molecolare.

La misura sembrerebbe tuttavia poco percorribile. Ogni settimana, comunque, l'Iss presenta un rapporto sull'efficacia dei vaccini e i dati consentono di aggiornare le indicazioni.

Contro il green pass torna a tuonare Giorgia Meloni. «Il fatto che si continui a parlare di possibilità di zone rosse e di proroga dello Stato di emergenza è un pò incompatibile con il racconto che il governo ha fatto circa l'utilità dei provvedimenti che stanno portando avanti, a partire da come è stato usato in Italia il green pass» dice la leader di Fdi. Esprime invece ottimismo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. «C'è - dice - da essere fieri dell'Italia, anche se saliranno i contagi. Perché davanti a un virus così, anche solo rallentare la sua avanzata nel tempo è gran un successo».

Avere oltre 46 milioni di persone vaccinate, secondo Sileri, «significa aver messo il Paese in sicurezza, perché, nonostante ciò che dicono i no vax, se sei vaccinato hai 10 volte in meno il rischio di andare in terapia intensiva e morire». Sul fronte parlamentare, intanto, c'è da registrate che il Governo è intenzionato a porre la fiducia la prossima settimana alla Camera sul decreto legge relativo al green pass. La fiducia, fanno sapere fonti parlamentari, verrebbe posta martedì' dopo il voto sulle pregiudiziali presentate dall'opposizione al testo. Il provvedimento, già approvato dal Senato, va convertito entro il 20 novembre.

Brusaferro: vaccinarsi per frenare la risalita della curva

Vaccinarsi e rispettare i comportamenti individuali e sociali per frenare la risalita della curva dei contagi. È l'appello del presidente dell'Iss e portavoce del Cts, Silvio Brusaferro, che intervistato dal Corriere della Sera chiede a tutti di collaborare. «Se non l'avete ancora fatto, accettate l'offerta della prima dose e, se ne avete già fatte due, prenotatevi per la terza quando è raccomandata. La curva dei contagi è in netto rialzo, l'incidenza settimanale lo scorso giovedì era di 78 casi su 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni, quando sappiamo che la soglia entro la quale si può intervenire efficacemente per circoscrivere i focolai è di 50 casi».

Ora «è difficile fare previsioni. Altri Paesi stanno adottando restrizioni, ma al momento hanno numeri molto più alti dei nostri», sottolinea. Va ricordato a chi non si è vaccinato «che la circolazione del virus attualmente è sostenuta e che la popolazione non immunizzata oltre a rischiare di prendere l'infezione in forma grave contribuisce a tenere sotto pressione gli ospedali e a favorire la diffusione del Sars-CoV-2». Il beneficio del vaccino «è inconfutabile. Mi auguro che di fronte a numeri così schiaccianti le persone che esitano colgano l'importanza di partecipare attivamente all'azione di contrasto alla pandemia».

L'attività dei tamponi, «cresciuta in modo significativo nelle ultime settimane», non giustifica l'aumento netto dei contagi di questi ultimi periodi: «La risalita - spiega Brusaferro - è dovuta ad una intensa circolazione concomitante in Europa, è sostenuta molto dai non vaccinati e da un certo rilassamento nei comportamenti individuali. E aggiungo il fattore inverno». Per quanto riguarda i contagi nelle scuole, «c'è una crescita dei casi nelle fasce di età scolare come abbiamo visto nei dati settimanali, ma lo stesso fenomeno si nota tra i 30 e 50 anni». Si può evitare di andare «verso un significativo peggioramento. Tutti devono partecipare usando prudenza nei comportamenti e rispettando le regole all'aperto e soprattutto al chiuso, vista la stagione».


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Novembre 2021, 14:57
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