Stavolta il dato delle vittime fa impressione: altri 731 in un giorno, il più alto dallo scorso 3 aprile, con il totale che ha superato anche la cifra di 46 mila. Ma mette i brividi pure il conteggio di quelli che non ce l'hanno fatta in appena un mese di pandemia: 10 mila.
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Di contro, per la prima volta da oltre un mese si registrano meno casi nei primi due giorni della settimana rispetto alla precedente: 59.545 positivi contro 60.369. E non solo: rispetto a martedì scorso ieri sono stati registrati circa tremila contagi in meno: 32.191 invece di 35.098, seppur con circa novemila tamponi in meno (ieri 208.458).
Per vedere gli effetti di questa decrescita sul piano ospedaliero e dei decessi tuttavia servirà ancora tempo. Aumenta ancora anche la pressione sul sistema sanitario: +120 letti occupati in terapia intensiva (che ora sono 3.612) e +538 negli altri reparti (arrivato a quota 33.074).
«Rt è un parametro fondamentale per predire come sta andando l'epidemia - ha dichiarato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza -. La scorsa settimana era 1,4 - ha aggiunto Rezza - prima era 1,7 ma ancora non possiamo vedere una diminuzione dei casi e delle terapie intensive. Quando andiamo a Rt sotto 1, allora epidemia decresce».
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Novembre 2020, 09:27
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