Covid, il monitoraggio della Fondazione Gimbe: «Calano i ricoveri e le terapie intensive, ma non i decessi»

Si riduce la pressione sugli ospedali, ma non accennano a calare i decessi

Covid, il monitoraggio della Fondazione Gimbe: «Calano i ricoveri e le terapie intensive, ma non i decessi»

Continua il lento calo del peso della pandemia di Covid-19 sulle strutture ospedaliere. Nella settimana dal 2 all'8 febbraio c'è stata una riduzione del 7,7% dei ricoveri con sintomi, che sono stati 18.337 rispetto ai 19.873 della settimana precedente. Allo stesso modo, si vede anche una riduzione dell'11,2% dei ricoveri nelle terapie intensive, che sono stati 1.376 rispetto a 1.549. Mentre non accennano a calare i decessi, che sono stati 2.587 (+0,2%), di cui 251 riferiti a periodi precedenti. Lo rileva il nuovo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe.

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«Si riduce anche la pressione sugli ospedali - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe - anche se più lentamente dei nuovi casi». Per le terapie intensive prosegue la discesa iniziata già a metà gennaio (dai 1.717 posti occupati del 17 gennaio ai 1.376 dell'8 febbraio) e inizia finalmente a calare anche il numero di posti letto occupati in area medica (passati da 19.913 del 31 gennaio a 18.337 dell'8 febbraio).

All'8 febbraio tutte le Regioni superano la soglia del 15% in area medica; ad eccezione di Basilicata, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d'Aosta, tutte vanno oltre la soglia del 10% in area critica.

Questi numeri, «purtroppo ancora molto elevati, nelle ultime settimane hanno alimentato distorte teorie secondo le quali molti decessi di persone positive al Sars-CoV-2 sarebbero occorsi ugualmente, indipendentemente dall'infezione: teorie smentite dai dati, che risultano del tutto coerenti con i numeri ufficiali dei decessi».

«Ma, in realtà la distinzione fra morti 'per' e morti 'con' Covid-19 - spiega il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta - rappresenta un'inutile strumentalizzazione dei dati, perché la vera domanda da porsi è: le persone affette da altre patologie sarebbero ancora vive se non fossero state infettate dal Sars-CoV-2? I dati confermano che per la maggior parte di loro la risposta è affermativa».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Febbraio 2022, 12:18
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