Covid, contagi choc. Da oggi mascherina obbligatoria all'aperto. Conte: «Mettetela anche a casa se avete visite». Le nuove direttive

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di Simone Pierini

Lo stato di emergenza - prorogato al 31 gennaio 2021 - passa dalle carte del governo ai numeri del Covid di un mercoledì nero che ci ha riportato indietro di sei mesi con una nuova impennata di contagi. Ieri il bollettino ha registrato 3678 positivi in un giorno, poco meno dei 3786 del 16 aprile scorso. Un dato coinciso con un nuovo record di tamponi (125mila contro i 61mila di allora). «La curva sta risalendo e dobbiamo essere più rigorosi per evitare nuove misure restrittive per le attività produttive», ha detto ieri il premier Conte in una conferenza improvvisata davanti Palazzo Chigi per illustrare le nuove regole da seguire. «Abbiamo una rigorosa raccomandazione anche per le case private: anche in famiglia dobbiamo stare attenti. Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio», ha aggiunto il premier.

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MASCHERINE OBBLIGATORIE. Dopo il pastrocchio di martedì alla Camera - con due votazioni a vuoto per assenza del quorum - è arrivata una (mezza) soluzione: i deputati in quarantena assenti sono stati definiti in missione (e quindi giustificati) e la risoluzione della maggioranza è stata approvata.

Ma il nuovo dpcm è stato comunque rinviato di una settimana. Per evitare un buco di regole - o in vista di possibili misure più stringenti - è stato prorogato fino al 15 ottobre il precedente. Con delle integrazioni, ovvero il già annunciato obbligo di mascherine all'aperto - con multe dai 400 ai mille euro per i trasgressori - «a meno che non ci si trovi in una situazione di continuativo isolamento, ad esempio se si è isolati in campagna o in montagna», ha dichiarato Conte.


I DATI. Oltre ai contagi sono aumentati anche i decessi, tornati sopra quota trenta in un giorno, e i pazienti in terapia intensiva (ora 337 contro i 319 di martedì). In crescita anche gli ospedalizzati con sintomi in altri reparti (3.782) mentre sono oltre 62mila le persone in isolamento domiciliare. Numeri che iniziano far paura seppur ancora distanti da nostri vicini europei in piena seconda ondata.


REGIONI FUORI CONTROLLO. Rispetto al boom di marzo e aprile in Italia è cambiata la geolocalizzazione del virus con una distribuzione più omogenea. Mentre prima nel vortice navigava il nord ora sono diverse le regioni in evidente peggioramento. Da giorni spicca la Campania che ieri è arrivata alla cifra record di 544 casi positivi in sole ventiquattro ore (con settemila tamponi). Più della Lombardia che si è fermata a 520 ma con oltre 21mila test, più del triplo. Risale anche il Veneto con 375 positivi e raggiunge il suo picco storico il Lazio con 357. Male anche la Toscana (300 casi) e il Piemonte (287) con entrambe le regioni che non arrivano a ottomila tamponi in un giorno.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Ottobre 2020, 09:38
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