L'inchiesta Covid e il piano pandemico mai attuato: «Governo Conte no-vax». L'ira di Sileri contro il Ministero

Agli atti dell'inchiesta di Bergamo nuovi particolari sui drammatici giorni di febbraio 2020

L'inchiesta Covid e il piano pandemico mai attuato: «Governo Conte no-vax» L'ira di Sileri contro i tecnici del Ministero

di Domenico Zurlo

Dagli atti dell'inchiesta Covid di Bergamo emergono ancora altri particolari su cosa accadde in quei tragici giorni di febbraio del 2020. A partire dalle perplessità di Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, che in una mail di fuoco del 18 febbraio - due giorni prima della scoperta del paziente 1 di Codogno - lamentò di aver saputò dei due cittadini cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma solo «dalla televisione, molte ore dopo» che quell'informazione era già disponibile all'interno «del Dicastero».

L'inchiesta contro Conte archiviata dal Tribunale dei ministri: «C'era situazione di incertezza»

Quando in Lombardia si invocava la zona rossa: «Zangrillo sborone». La rabbia di Gallera

La rabbia di Sileri contro il Ministero

Quella mail era indirizzata a Giuseppe Ruocco, che era segretario generale del Ministero. «Egregio dott. Ruocco, ancora una volta rimango perplesso della carenza di coinvolgimento di chi scrive, stante la continua richiesta di informazioni che sono costretto a rivolgere, come se il sottoscritto non facesse parte di questo ministero», scriveva Sileri nella mail, depositata nei 40 faldoni di atti dell'inchiesta della Procura di Bergamo, che vede tra gli indagati l'ex premier Giuseppe Conte e l'allora ministro della Salute Roberto Speranza.

Lo stesso Sileri, come già emerso, sentito a verbale aveva parlato, tra le tante cose, della «assoluta disorganizzazione» della task force ministeriale di contrasto al Covid. «La prego, e lo chiedo per l'ennesima e forse ultima volta, di provvedere ad una costante condivisione delle informazioni (...) in qualità di Segretario Generale Lei ha il dovere di informare i membri del Governo del Suo Ministero», rincarava la dose l'allora viceministro. Non era «ammissibile», per Sileri, venire «a conoscenza di riunioni (...) peraltro alla presenza del Ministro Speranza e del Ministro Di Maio», scriveva ancora nella mail, «da casuali contatti di partito». Poi, quella «mancata comunicazione» persino sulla positività «al Nuovo Coronavirus dei due cittadini cinesi, ora in cura allo Spallanzani». Notizia, aggiungeva, «da me appresa alla televisione». Sileri concludeva il testo così: «Le anticipo che mi adopererò in ogni modo per la tutela dei cittadini della Repubblica italiana».

«Il governo gialloverde era no-vax»

Ma tra gli atti emersi oggi, scrive l'ANSA, ci sono anche le parole dell'ex direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Claudio D'Amario, che afferma come il governo Conte 1, quello 'giallo-verde' (sostenuto da Lega e M5S) sarebbe tra i principali responsabili del mancato aggiornamento del piano pandemico, perché era «un governo no vax e poco sensibile a pandemie e vaccini», in cui il ministro della Salute era Giulia Grillo.

D'Amario lo scriveva in un messaggio via WhatApp inviato nel dicembre 2020 a Francesco D'Agostino, allora capo segreteria di Beatrice Lorenzin, da poco non più alla guida del Welfare, parlando proprio del mancato aggiornamento del piano pandemico ritenuto necessario per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus in Italia. L'ex ministro Roberto Speranza risponde davanti al Tribunale dei ministri di Brescia per la mancata applicazione del piano pandemico, mentre gli atti per il mancato aggiornamento, insieme a Lorenzin, Grillo e a 10 dirigenti, gli atti sono stati mandati a Roma.

D'Amario, nella chat con D'Agostino, assicura di aver trasmesso all'ex ministra Grillo la lettera «di richiesta di aggiornamento del piano» pandemico, datato 2006, e quindi mai avvenuta. Il messaggino spunta in in una delle informative depositata dagli investigatori ai magistrati bergamaschi. «Sei il numero 1. Solo per mia curiosità storica. Quando hai mandato questo piano?», chiede D'Agostino. «La bozza era pronta fine 2019 - è la replica di D'Amario -.Anche il nuovo piano di prevenzione. Poi tutto fermo tra Gab/Bissoni (capo segreteria tecnica del ministro Speranza, ndr.) e consulenti vari». «Ma tu l'avevi trasmessa al Gabinetto - domanda ancora D'Agostino -. Questo è l'importante. Non vorrei che poi alla fine ti dicano che non è stato mai trasmesso. E che loro non ne sapevano nulla».

Qualche giorno dopo i due ritornano sull'argomento. e D'Amario assicura: «ho ritrovato anche la lettera di richiesta di aggiornamento del piano al Ministro Grillo. 23283 Appunto al Ministro Aggiornamento Piano Pandemia Influenzale. Era un governo no vax e poco sensibile a pandemie e vaccini».

Nell'informativa si legge che Speranza e le due ex ministre sarebbero responsabili «dell'omessa istituzione/rinnovo del Comitato nazionale per la pandemia», organismo ritenuto «essenziale per il buon funzionamento e l'aggiornamento del piano pandemico». Inoltre si citano i loro predecessori, ossia Renato Balduzzi, Ferruccio Fazio e Maurizio Sacconi, i quali non risultano indagati nello stralcio di indagine trasmesso ai pm romani.


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Marzo 2023, 22:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA