«Da marzo addio quarantena per i vaccinati, la pandemia è ai titoli di coda»

«Da marzo addio quarantena per i vaccinati, la pandemia è ai titoli di coda»

Da marzo potremmo dire addio alla quarantena per chi è vaccinato, così come alla Dad, perché la pandemia è ai titoli di coda. A dirlo è Guido Rasi, già direttore generale dell'Ema e ora consigliere del commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, in un'intervista al quotidiano La StampaLa quarantena per i vaccinati? «In pensione fra tre settimane». La Dad a scuola? «Probabilmente non ha più senso, ma che almeno non duri più di 5 giorni», le sue parole. 

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Ma siamo ai titoli di coda dell'epidemia? «Solo per scaramanzia dico che è possibile, ma sì, tutto sta andando verso quella direzione - risponde - Il rischio di nuove varianti in grado di generare nuove ondate è però insito nel fatto che nel mondo abbiamo ancora 2 milioni di infezioni al giorno. E il problema è la disomogeneità territoriale dei contagi. Se in Europa occidentale siamo intorno al 90% di vaccinati, ad Est abbiano aree al 40%. E se restano sacche così grandi dove il virus può facilmente circolare è difficile che non muti e non arrivi anche in altri Paesi. Ameno che non ci isoli dal resto del mondo. Cosa insostenibile socialmente ed economicamente».

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Omicron insegna che alla lunga le mutazioni potrebbero diventare più benevole: «Non è scritto nella pietra ma se andiamo a ripercorrere la storia evoluzionistica dei virus vediamo che per sopravvivere tendono a salvaguardare l'organismo che li ospita. Quindi è altamente probabile che eventuali nuove ondate spinte da ulteriori mutazioni non generino più un vero allarme sanitario. Ma per non correre rischi dobbiamo favorire la vaccinazione nel resto del mondo - ricorda Rasi - E quello dei brevetti è un falso problema.

Abbiamo milioni di vaccini scaduti perché in certi Paesi manca persino la corrente per alimentare i frigo».

«Giorni fa la Gavi Alliance, l'ente di cooperazione mondiale per la diffusione dei vaccini nei Paesi poveri, ha detto non dateci più fiale ma soldi per trasportarle, conservarle e pagare chi deve somministrarle. In molte parti del mondo servirebbero tanti Figliuolo». Se questo è il quadro, quando potremo tornare alla normalità? «Sempre con la dovuta scaramanzia, se il trend continua così credo che a inizio marzo potremo andare a tappe verso la normalizzazione e arrivare a un'estate quasi tranquilla», suggerisce.

Sulle Regioni che chiedono di abrogare da subito la quarantena per i vaccinati: «Anche con il booster un positivo può trasmettere il virus. Quindi con questa circolazione virale ancora elevata direi di no. Ma fra tre settimane sì. Intanto da subito direi che con tre dosi di vaccino si può evitare del tutto l'autosorveglianza e ridurre a 7 giorni l'isolamento dei ragazzi positivi nelle scuole, che oggi contrariamente al resto della popolazione ne fanno 10», avverte Rasi. Sulla Dad da imporre anche agli studenti vaccinati: «Probabilmente no perché i casi sono ormai così tanti che è come chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Ma al massimo la Dad dovrebbe durare 5 giorni», precisa.

Sui tanti morti in Italia rispetto al resto d'Europa: «Non si spiegano e invece una causa dovremmo cercare di individuarla. Perché è indubbio che in alcuni contesti il sistema di assistenza ha scricchiolato. Poiché la mortalità varia molto da ospedale a ospedale e da regione a regione, dovremmo andare a vedere dove le cose sono andate meglio quali protocolli terapeutici sono stati adottati e quali criteri si sono seguiti per trasferire i pazienti nelle terapie intensive. Resta il fatto - rimarca - che i monoclonali si sono usati poco, appena 40-50 mila trattamenti su oltre 11 milioni di contagi. Bisogna fornire ai medici parametri chiari su quando vanno adottati e favorirne la somministrazione a casa o in ambulatorio. Dobbiamo fare i compiti a casa per non ripetere ora gli stessi errori con gli antivirali, che però sono partiti bene».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 3 Febbraio 2022, 13:42
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