Covid, il Garante dice no al «pass vaccinale» per aerei, hotel e palestre. «Serve una legge nazionale»

Covid, il Garante dice no al «pass vaccinale» per aerei, hotel e palestre. «Serve una legge nazionale»

Per avere un "pass vaccinale", servirà una legge: arriva lo stop da parte del Garante per la privacy. Nelle ultime settimane, con l'arrivo dei vaccini anti Covid, si è discussa a lungo dell'opportunità di iniziare a implementare soluzioni, anche digitali (ad esempio app) per rispondere all'esigenza di rendere l'informazione sull'essersi o meno vaccinati come condizione per l'accesso a determinati locali o per la fruizione di taluni servizi (es. aeroporti, hotel, stazioni, palestre ecc.).

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A tale proposito, il Garante ritiene che il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi, debba essere oggetto di una norma di legge nazionale. «Nel caso si intenda far ricorso alle predette soluzioni», il Garante richiama l'attenzione dei decisori pubblici e degli operatori privati italiani «sull'obbligo di rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali». «I dati relativi allo stato vaccinale, infatti, sono dati particolarmente delicati e un loro trattamento non corretto può determinare conseguenze gravissime per la vita e i diritti fondamentali delle persone: conseguenze che, nel caso di specie, possono tradursi in discriminazioni, violazioni e compressioni illegittime di libertà costituzionali».

Il Garante ritiene, pertanto, «che il trattamento dei dati relativi allo stato vaccinale dei cittadini a fini di accesso a determinati locali o di fruizione di determinati servizi, debba essere oggetto di una norma di legge nazionale, conforme ai principi in materia di protezione dei dati personali (in particolare, quelli di proporzionalità, limitazione delle finalità e di minimizzazione dei dati), in modo da realizzare un equo bilanciamento tra l'interesse pubblico che si intende perseguire e l'interesse individuale alla riservatezza».

«In assenza di tale eventuale base giuridica normativa - sulla cui compatibilità con i principi stabiliti dal Regolamento Ue il Garante si riserva di pronunciarsi - l'utilizzo in qualsiasi forma, da parte di soggetti pubblici e di soggetti privati fornitori di servizi destinati al pubblico, di app e pass destinati a distinguere i cittadini vaccinati dai cittadini non vaccinati è da considerarsi illegittimo», viene precisato.

La questione «sarà oggetto di una prossima segnalazione al Parlamento».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Marzo 2021, 15:00
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