Covid, allarme terapie intensive: in 11 regioni situazione critica. A Brescia sono sature al 90%

Covid, allarme terapie intensive: in 11 regioni situazione critica. A Brescia sono sature al 90%

Covid, è allarme nelle terapie intensive in tutta Italia. Sono 11 le regioni dove la situazione è critica. E' drammatica invece in provincia di Brescia. Da giorni in zona arancione rafforzata, sembra complicarsi la situazione nel capoluogo (per la quale si inizia a ragionare sul passaggio alla zona rossa). L'attenzione si sposta infatti sugli ospedali civili. Continuano infatti  ad aumentare i rivoceri agli Spedali civili di Brescia. Nella giornata di venerdì erano 401 i posti letto occupati: ad oggi sono 431 i pazienti ricoverati, di cui 35 in terapia intensiva. «Il tasso di saturazione in terapia intensiva (che nel resto della Lombardia è del 40%) si è assestato da circa 5 giorni ad oltre il 90%, nonostante la regolare apertura di nuovi posti» fa sapere la direzione del Civile.

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Oltre all'aumento dei ricoveri anche in terapia intensiva, la direzione degli Spedali civili di Brescia sottolinea che «si conferma la pressione sul Pronto Soccorso, che genera un rallentamento nei tempi di ricovero e un allungamento dei tempi di stazionamento in Pronto Soccorso e che ha richiesto la sospensione delle accettazioni per alcune ore». Nella giornata di venerdì si erano registrati 38 accessi di pazienti Covid e 76 di pazienti non Covid. Durante le giornate di sabato e domenica il numero di accessi è lievemente diminuito, assestandosi sui 27 accessi di pazienti Covid e 68 di pazienti non Covid di domenica.

Per la seconda settimana consecutiva stanno aumentando in tutta Italia i ricoveri nelle unità di terapia intensiva, con ben 11 regioni che hanno superato la soglia critica Questi dati, che riflettono più rapidamente l'andamento della curva epidemica, sono fra le principali spie della situazione epidemiologica.

«Quello sulle terapie intensive è un dato molto sensibile, osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook 'Coronavirus-Dati e analisi scientifiche'. Il tempo che trascorre dal momento del contagio al ricovero in teraia intensiva è infatti relativamente breve e permette di avere un quadro più aggiornato dell'andamento dell'epidemia. Per questo motivo il dato sulle terapie intensive viene utilizzato da alcuni come base per calcolare un indice di contagio Rt più aggiornato rispetto a quello calcolato dall'Istituto Superiore di Sanità e per avere una stima del tempo di raddoppio della curva epidemica.

Firenze in difficoltà. «Faremo di tutto per evitare di andare in zona rossa e quindi scongiurare la chiusura delle scuole», ma «la situazione è seria e il nostro sistema ospedaliero inizia a fare molta fatica nell'area fiorentina», inoltre «so cosa succede nelle piazze dove abbiamo effettuato centinaia di controlli e comminato decine di sanzioni per comportamenti non corretti e assembramenti non consentiti», e alla luce di tutto questo «abbiamo deciso di introdurre nuove restrizioni».

Lo ha annunciato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel corso di una diretta sui suoi canali social. Nardella, che oggi ha riunito l'unità di crisi della città metropolitana, ha sottolineato che gli ospedali fiorenti sono sotto pressione per i posti letto«, puntualizzando che »in Toscana centrale il 25 febbraio c'erano 626 posti letto occupati da pazienti Covid, 52 dei quali in terapie intensive, mentre il 7 marzo i posti letto occupati da pazienti Covid erano 838, di cui 69 in terapie intensive«, e »questo significa che stiamo saturando i posti letto disponibili, andando a comprimere le prestazioni per le altre terapie ordinarie«, e »ll sistema così, con un aumento di richieste di 200 posti letto Covid ogni 10 giorni, non può reggere più di tanto«. Il sindaco ha già pronta un'ordinanza che presenterà mercoledì prossimo al comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica e, se non ci saranno modifiche, entrerà in vigore da venerdì 12 febbraio. »In base all'ordinanza - ha spiegato Nardella - scatterà il divieto di vendita e vendita per asporto di alcolici e superalcolici, dalle 16 alle 22 nei giorni del week end. Ci sarà anche il divieto di consumo di alcolici in area pubblica, sempre nel fine settimana a partire dalle 16 fino alle 22, perché il consumo di alcolici è la principale causa di assembramenti. Il divieto di stazionamento, che già abbiamo applicato con successo nella zona tra Borgo la Croce, piazza Sant'Ambrogio e piazza dei Ciompi, sarà allargato ad altre piazze del centro: piazza Santissima Annunziata, piazza della Repubblica e piazza Santo Spirito. È fatto salvo il delivery e la vendita da asporto di bevande non alcoliche e cibo«. Secondo il sindaco, con questi provvedimenti »ridurremo le occasioni di assembramento in spazi pubblici«.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Marzo 2021, 21:55
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