Cosa sono gli stralli e quale funzione assolvono nei ponti

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Lo strallo è un termine che si usa in ingegneria per definire il tirante inclinato che parte dalla sommità dell'antenna e a cui è sospeso l'impalcato del ponte strallato. La parola è mutuata dalla vela dove indica il cavo, oggi generalmente realizzato in metallo, che sostiene l'albero di una barca o di una nave dalla parte di prora. La sua utilità nasce dalla capacità del tirante di contrastare il peso e le conseguenze di quest'ultimo sui lati della struttura. Spesso è associato ad elementi come archi e volte, ma è possibile trovarlo anche all'interno di strutture a reticolo in cui il tirante si trova alla base dell'opera. 

Lo strallo è generalmente realizzato in acciaio ad alta resistenza, ma recentemente vengono realizzati in forma sperimentale anche in fibra di carbonio. Di grande eleganza estetica, lo strallo è tipicamente composto da numerosi fili (in basso il sistema che sostiene il ponte di Brooklyn) conformati secondo uno dei seguenti schemi: cordati a formazione di funi chiuse, intrecciati a formazione di trefoli paralleli, od in fili paralleli. È caratterizzato dagli elevati carichi che deve trasmettere (fino a circa 13 000 kN) e dalle grandi lunghezze (fino a circa 500 metri).



Elementi caratteristici degli stralli sono gli ancoraggi alle strutture d'impalcato e alle antenne, nonché il sistema di protezione nei confronti della corrosione. Le problematiche che devono essere risolte nel progetto e nella realizzazione degli stralli di ponti strallati sono la resistenza statica e a fatica, l'efficienza degli ancoraggi, l'efficacia del sistema di protezione, la loro installazione e la previsione di sostituzione, ed il controllo delle vibrazioni indotte dal vento.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Agosto 2018, 13:09
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