Cos'è il whiteout, Reinhold Messner spiega la bufera che ha ucciso gli escursionisti sulle Alpi

Cos'è il whiteout, Reinhold Messner spiega la bufera che ha ucciso gli escursionisti sulle Alpi
Cos'è il whiteout. «Quanto ti trovi nel whiteout, una sorta di nebbia di neve e vento gelido fortissimo, non c'è colpa, perché non si vede più niente. Da quello che ho capito le condizioni erano queste e purtroppo è accaduta una tragedia». A dirlo, a proposito di quanto accaduto sulle Alpi ieri in Svizzera, è l'altoatesino Reinhold Messner. «In quelle condizioni - spiega - se metti una mano sul viso, la vedi, ma i piedi no. Basta essere a 100 metri da un rifugio ed è impossibile trovarlo».

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Nove vittime in montagna 

«È una condizione che io ho vissuto almeno cento volte - racconta Messner - ma il problema è che se ti trovi in Antartide è grave, però non hai dei crepacci, mentre in montagna sì. Col vento forte e il freddo, come ho capito che è successo in Svizzera, se non hai un'esperienza estrema perdi la testa. La bufera ti butta giù e la morte è la conseguenza. Pensiamo che i vestiti, le scarpe e i gps che ci sono adesso ci rendano sicuri, ma la montagna è sempre pericolosa. Servono se puoi arrivare al riparo, ma se ti fermi non bastano come aiuto».



«In quelle condizioni - prosegue - per un pò si riesce a muoversi, poi non più, subentra la disperazione. Forse la guida sperava di arrivare al rifugio. Morto lui poi gli altri probabilmente non sapevano cosa fare». «Da decenni - conclude parlando in generale - gli incidenti in montagna sono più o meno lo stesso numero, un pò più sull'Himalaya, perché va più gente. È successo anche a un italiano nelle ore scorse, ma la sua tenda è stata portata via dal vento con lui dentro. Non poteva salvarsi».
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Maggio 2018, 15:54
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