Corruzione napoletana. Soldi, Rolex e perfino scarpe nuove per entrare nell'Arma e nell'Esercito

Corruzione napoletana. Soldi, Rolex e perfino scarpe nuove per entrare nell'Arma e nell'Esercito

di Mario Fabbroni

Accettavano mazzette per favorire alcuni candidati alle prove psico-attitudinali per il reclutamento nei Carabinieri, nell'Esercito, nell'Aeronautica Militare e nella Polizia Penitenziaria. Anzi, pur di intascare le somme di denaro, avevano perfino falsificato gli attestati di negatività al Covid di una candidata che, qualora fosse stata positiva, avrebbe fatto una strage di contagi tra i colleghi del corso di formazione.
Un sistema di corruzione, quello che avrebbe visto tra i protagonisti soprattutto Errico Spena e Maurizio Russo (due appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria in servizio all'interno del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, già detenuti per fatti analoghi fatti), che ha convinto il gip Federica Colucci a emettere 14 misure cautelari indagando complessivamente 19 persone per fatti commessi tra la fine del 2020 e la prima metà del 2021.
Dall'attività investigativa è emerso anche che per favorire candidati alle prove psico-attitudinali, gli indagati non accettavano come contropartita solo cospicue somme di denaro (si parla anche di diverse decine di migliaia di euro, nascoste anche nei pacchi di pasta), ma anche orologi Rolex e scarpe.

Ben 24 paia ne sono state promesse a uno dei poliziotti dal papà imprenditore dei uno dei giovani candidati e, in un altro episodio, anche una sessantina di tessere d'iscrizione al sindacato al quale i due agenti arrestati appartenevano, che valgono 5-6mila euro. Le intercettazioni (attraverso virus-spia), sarebbero emblematiche circa la «non occasionalità» delle condotte illecite.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Novembre 2021, 09:53
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