«Non mandateci corrieri di colore, non li facciamo entrare»: la mail choc dell'azienda

«Non mandateci corrieri di colore, non li facciamo entrare»: la mail choc dell'azienda
Niente corrieri di colore, pakistani indiani o simili: è la mail choc inviata ai suoi fornitori, il 21 giugno scorso, da un'azienda della provincia di Brescia, la Chino Color Srl di Lumezzane, come riporta oggi il quotidiano Il Giornale di Brescia: una mail che non è piaciuta alla Dtm-Dterchimica, azienda di Torbole Casaglia che fornisce prodotti e servizi di pulizia professionale. «Chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di fornitura con la vs Società, che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore e/o pakistani, indiani o simili», si legge nella mail.

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«Gli unici di nazionalità estera che saranno accettati saranno quelli dei paesi dell'est, gli altri non saranno fatti entrare nella nostra azienda né tantomeno saranno scaricati», recita ancora la comunicazione. La Dtm-Dterchimica ha risposto spiegando sostanzialmente che l'unico criterio di valutazione preso in considerazione è la professionalità dei lavoratori e non la loro nazionalità.

Le avvocate di WildSide Cathy La Torre segnaleranno l'episodio all'Unar - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni, rendono noto i Sentinelli di Milano, che invitano chi li segue a fare lo stesso sul sito www.unar.it. «Ma la domanda è: se ogni azienda, esercente, commerciante, cominciasse a dire NO neri, no ebrei, no rom, no gay, no disabili, cosa accadrebbe - si domandano i Sentinelli - in questo paese? Pensate che le leggi razziali siano così lontane? Invece sono già realtà, sotto forma di piccole politiche aziendali, sotto forma di padroni di casa che non affittano a persone con la pelle nera, sotto forma di ristoranti che cacciano coppie di omosessuali, sotto forma di compagnie aeree che negano l'imbarco a persone disabili».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Luglio 2019, 15:47
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