Coronavirus, tutta l'Italia zona protetta: l'annuncio del premier Conte. In vigore dal 10 marzo: scuole chiuse fino al 3 aprile

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Coronavirus, tutta l'Italia diventa “zona protetta” e scuole di ogni ordine e grado chiuse fino al 3 aprile. «Misure ancora più stringenti per tutto il territorio. Quello che valeva per Lombardia e 14 province, varrà dal 10 marzo per tutta Italia. Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l'Italia 'zona protetta, ha annunciato il premier Giuseppe Conte. Lo ha definito un provvedimento “io resto a casa” contro l'emergenza CoronavirusLo aveva anticipato nel pomeriggio il ministro per i Rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, parlando di "progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale". Sono d'accordo tutti i governatori regionali, con cui il Governo ha discusso a lungo durante la giornata.

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Stop anche a tutte le manifestazioni sportive, compresa la serie A. Valida anche in questo caso l'autocertificazione per dimostrare di poter uscire per un valido motivo, altrimenti bisognerà rimanere in casa. 
«Il futuro dell'Italia è nelle nostre mani» ha ribadito il premier Conte sempre durante la conferenza stampa. Chiuse scuole di ogni ordine e grado e gli atenei di tutta Italia fino al 3 aprile prossimo. Ci si potrà muovere solo per provati motivi di lavoro e salute. Divieto di assembramenti all'aperto, ha anche aggiunto Conte. «Non ci possiamo permettere più queste occasioni che diventano occasioni di contagio».
 
 

CORONAVIRUS IN ITALIA, AGGIORNAMENTI SU CONTAGI E DECESSI

«Sono costretto ad adottare misure più stringenti per garantire la tutela della salute di tutti» dice il presidente del Consiglio, sottolineando che «dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, dobbiamo cambiare le nostre abitudini, non è facile, neanche per me, capisco che è difficile».

«Il patrimonio di esperienza che ci restituisce anche il dato incoraggiante della zona rossa di Lodi, deve portarci a fare un sacrificio ulteriore in tutta Italia. Possiamo battere il virus. Ma ora servono regole ferree ovunque», dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

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«Il patrimonio di un'esperienza, che ci restituisce anche il dato incoraggiante della provincia di Lodi, deve portarci a fare un sacrificio ulteriore in tutta Italia. Possiamo battere il virus. Ma ora servono regole ferree ovunque. Norme rigide e stringenti a tutela di ogni singolo italiano, soprattutto dei più fragili. Stiamo agendo per tutelare nel migliore dei modi il Paese. Siamo un popolo forte e insieme usciremo anche da questa crisi. Grazie a medici, infermieri, operatori sociosanitari, militari, forze di polizia. Grazie a chi rischia la propria salute per tutelare quella del prossimo. Adesso avanti, con unità e responsabilità. C'è bisogno del contributo di tutti». Lo scrive su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

L'AGGIORNAMENTO 
Coronavirus in Italia: morti, positivi e guariti di oggi. Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, ha fatto il punto quotidiano sull'emergenza coronavirus in Italia: i guariti sono 724, 102 in più di ieri. Poi il conteggio dei deceduti: sono 463, 97 in più di ieri. Infine i malati, che sono 7.985, con un incremento di 1.598 persone rispetto alla giornata di ieri. Il commissario Borrelli ha poi fatto sapere che sono state consegnate in tutto il paese circa un milione di mascherine protettive, centomila delle quali sono state fornite agli impianti penitenziari. Prima il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia ha annunciato la chiusura di tutti gli impianti sciistici dell'Italia.


 
 

I decessi sono 463: 1% da 50 a 59 anni 10% da 60 a 69 31% da 70 a 79, 44% da 80 a 89, 14% ultra novantenni.
I guariti sono a quota 724. I nuovi contagi sono 1.598. Il numero delle vittime in Italia corrisponde al 3,47% del totale dei contagiati da coronavirus. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla protezione civile. La percentuale dei guariti è invece dell'8,49%. Dai dati della Protezione le vittime sono 463 (97in più di ieri), 333 in Lombardia (76 in più di ieri), 70 in Emilia Romagna (+14), 20 in Veneto (+2), 13 in Piemonte (+8), 10 nelle Marche (+3), 1 in Toscana, 5 nel Lazio (+2), 7 in Liguria (+1), 1 in Friuli Venezia Giulia, 3 in Puglia.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 00:50
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