Coronavirus, mancano le valvole per i respiratori: due ingegneri le stampano in 3D ma ora rischiano una causa

Coronavirus, mancano le valvole per i respiratori: due ingegneri le stampano in 3D ma ora rischiano una causa

di Enrico Chillè
In un momento drammatico per la sanità italiana, alle prese con l'emergenza coronavirus, due ingegneri hanno avuto un'intuizione rivelatasi azzeccata, ma ora rischiano di subire conseguenze legali per le loro geniali e coraggiose azioni. Nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Chiari (Brescia), infatti, c'era una assoluta necessità di reperire valvole per i respiratori, ma l'azienda produttrice non era in grado di fornirne di nuovi in tempi brevi. Per questo motivo, i medici sono riusciti a contattare Cristian Fracassi, giovane e brillante ingegnere bresciano, che ha tentato una mossa disperata ma vincente: realizzare quelle stesse valvole tramite una stampante 3D.

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Il processo di realizzazione, molto più complesso di quanto si possa immaginare, comporta determinati costi e tempi tecnici. A questo, poi, va aggiunto il momento delle prove tecniche di funzionamento. In un momento drammatico, però, tutto è andato per il meglio e l'intervento di due ingegneri ha permesso di fronteggiare, seppur solo temporaneamente, una gravissima emergenza. Le valvole realizzate con la stampante 3D, infatti, hanno la fondamentale funzione di miscelare aria e ossigeno per i respiratori



«Siamo andati subito in ospedale per prendere le misure e le caratteristiche di queste valvole Venturi, a Chiari ne servivano 100 e abbiamo provato subito a produrle. Voglio però chiarire una cosa: il pezzo originale, quello prodotto dalle aziende, è sempre meglio di queste soluzioni d'emergenza, anche perché con una semplice stampante 3D è possibile realizzare una piccola produzione, cosa impossibile se pensiamo ad una di scala industriale» - ha spiegato Cristian Fracassi, che ha realizzato le valvole insieme al collega Alessandro Romaioli - «Non siamo eroi, perché tirarsi indietro in questo momento significherebbe compiere un atto non vile, ma omicida. E non siamo geni: il vero genio è Venturi, noi siamo solo ingegneri che hanno provato ad applicare le loro conoscenze. Di questa storia deve rimanere una sola cosa: c'è una comunità che ha fatto una corsa contro il tempo per salvare delle vite, ed è una comunità a cui appartengono medici e infermieri in ospedali, Il Giornale di Brescia, il fisico Massimo Temporelli e altri professionisti. I veri eroi sono coloro che salvano vite, che fanno 16 ore di turni in ospedale e sono giorno e notte di fianco ai malati: sono loro che dobbiamo elogiare e ringraziare».



L'intervento dei due ingegneri ha permesso di affrontare, anche se solo per un limitato lasso di tempo, un'emergenza drammatica: grazie alla loro intuizione, è stato possibile salvare la vita di dieci pazienti che avevano una necessità assoluta di ossigeno. Ora, però, come riporta The Verge, l'azienda produttrice delle valvole, che rifornisce gli ospedali italiani, avrebbe minacciato di fare causa ai due ingegneri, accusandoli di aver infranto le leggi sui brevetti. Cristian Fracassi e Alessandro Romaioli, tuttavia, oltre a ricordare come i pezzi originali siano assolutamente migliori e più affidabili, hanno voluto chiarire: «Abbiamo agito solo nell'emergenza, non abbiamo alcuna intenzione di lucrare su questo e non abbiamo mai diffuso il disegno sul web, né tantomeno abbiamo intenzione di farlo. Il resto - diritti, certificazioni, costi e polemiche - dovrebbe tacere di fronte all’innegabile superiorità del sacrosanto diritto alla vita.
Se non condividete non chiedete a noi, ma alle persone che - grazie al cielo - respirano ancora
».



La mobilitazione e il coordinamento di tutte le persone che hanno permesso la realizzazione d'emergenza di queste valvole per i respiratori ha trovato anche il plauso di Paola Pisano. La ministra per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione ha infatti espresso stima e gratitudine per quanto accaduto: «Complimenti a tutti coloro che hanno permesso questa impresa. Il network scientifico creato da Temporelli ha attivato la rete dei “makers” e dei Fab lab della zona, cercando la possibilità di stampare quel pezzo in 3D in loco, visto il divieto di spostamento. Hanno così potuto fornire l'Ospedale della preziosa valvola. Grazie a Alessandro Romaioli,Michele Faini, Federico Vincenzi,Giorgio Ramorino, Ing. Niederjaufner,Massimo Temporelli, Carlotta Pozzi, Lorenzo Abeni, Prof.ssa Sartore, Lorenzo Schieda, Marco Ruocco».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Marzo 2020, 14:38
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