Virus, università senza matricole: saranno diecimila in meno

Virus, università senza matricole: saranno diecimila in meno

di Lorena Loiacono
Diecimila aspiranti matricole, non lo diventeranno mai. Tra gli effetti collaterali del Covid c’è anche questo: le università italiane rischiano di perdere 9500 iscrizioni a settembre, perché le famiglie colpite dalla crisi non possono permettersi di far studiare i figli.

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A rivelarlo è uno studio dello Svimez, che indica come zone maggiormente a rischio le regioni del Mezzogiorno dove si disperderebbero circa 6300 studenti, quindi 3 su 2, mentre nel Centro Nord circa 3200. Le stime si basano su quanto accaduto nell’ultima grande crisi economica quando, nell’anno accademico 2008-2009, la perdita di iscrizioni fu notevole. E mandò all’aria il recupero registrato nei primi anni 2000, quando il Mezzogiorno riuscì a eguagliare e a superare il Centro Nord nel tasso di proseguimento degli studi dalla scuola superiore all’università. In quegli anni arrivarono anche gli effetti positivi della riforma universitaria con l’introduzione del 3+2. Da quel momento poi, fino al crollo del 2008, è iniziato un lento declino nei tassi di proseguimento delle regioni del Sud, che divennero tra i più bassi dell’intera area euro perdendo 20mila diritti in 5 anni, fino al 2013. Da lì partì la ripresa che portò un recupero, anche se solo parziale, nel Mezzogiorno.

«Occorre investire sulle infrastrutture digitali - spiegano gli esperti dello Svimez - per colmare il divario tra atenei del Nord e atenei del Sud.
La crisi ha dimostrato l’utilità degli strumenti digitali, è necessario definire un piano organico di interventi per l’Università e a sostegno dei giovani che intendono intraprendere la carriera universitaria». Gli atenei stanno attivando anche strategie per andare letteralmente incontro agli studenti: «Pensiamo ai fuori sede - spiega il rettore dell’Università Roma 3, Luca Pietromarchi - per loro le tasse universitarie rappresentano solo una parte dei costi, a cui aggiungere il costo della vita nelle grandi città, ad esempio. Con il progetto se non puoi venire a Roma, Roma Tre viene da te garantiamo ai nostri iscritti la possibilità di seguire le lezioni a distanza. Le nostre facoltà sono dotate di telecamere nelle aule perché a settembre riprenderemo lezioni in presenza ma, per chi non può tornare in aula, a Roma, verranno trasmesse anche online. Perdere studenti sarebbe una sciagura nazionale, in tempi di crisi bisogna investire nella formazione».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Giugno 2020, 07:59
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