Coronavirus, lo studio che assolve i bambini: «Non sono 'untori', la chiusura delle scuole salva poche vite»

Coronavirus, lo studio che assolve i bambini: «Non sono 'untori', la chiusura delle scuole salva poche vite»
I bambini sono meno a rischio con il coronavirus. Una realtà risaputa da tempo e suffragata dalle statistiche, ma possono contagiare i familiari? Qual è il loro ruolo nella trasmissione di Sars-CoV-2? Secondo recenti studi non possono essere considerati "untori" e «sembra improbabile che l'apertura delle scuole e degli asili possa portare a un incremento significativo della mortalità».

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La chiusura delle scuole, inoltre, sarebbe in grado di «impedire al massimo il 2-4% dei decessi, molto meno di altri interventi di distanziamento sociale». Sono alcune conclusioni degli studi scientifici sul tema passati in rassegna da Sara Gandini, direttore di ricerca presso Semm (School of Molecular Medicine) e Ieo (Istituto europeo di oncologia) di Milano. Tutti gli studi analizzati sono osservazionali, a volte non ancora sottoposti a peer reviewed, e possono quindi avere delle fonti di distorsione o essere di bassa qualità, secondo Gandini, ricercatrice e mamma, ma il fatto che siano coerenti e vadano tutti nella stessa direzione è molto rassicurante.

Tra i lavori esaminati dalla scienziata c'è per esempio una revisione sistematica della letteratura disponibile sull'argomento bimbi e Covid, pubblicata recentemente da Jonas F. Ludvigsson su 'Acta Paediatrica'. La review include oltre 500 articoli e lettere scientifiche pubblicati nelle banche dati, server di pre-stampa compresi. La conclusione dell'autore è appunto che «sembra improbabile che l'apertura delle scuole e degli asili possa portare a un incremento significativo della mortalità».

Una conferma arriva poi dalle cronache, dalla vita reale: «Anche i report degli studi 'reale life' descrivono una diffusione molto limitata di Covid-19 tra bambini e da bambini ad adulti. Un bambino di 9 anni ha frequentato 3 scuole in Francia mentre era sintomatico con Covid, ma non ci sono evidenze che nessuno dei suoi 112 contatti scolastici abbia contratto il virus. E ancora: il Centro nazionale australiano per la ricerca sull'immunizzazione nel Nuovo Galles del Sud ha descritto il caso di 9 studenti delle scuole primarie e superiori e 9 membri del personale con confermato Covid-19. Queste 18 persone hanno avuto contatti con 735 studenti e 128 dipendenti, e solo 2 bambini hanno contratto il Covid-19 da questi casi scolastici iniziali e nessuno del personale». 
Infine, «finora non ci sono notizie di focolai di Covid-19 nelle scuole svedesi». Tutte evidenze a sostegno della tesi che, anche se ci sono bambini asintomatici che frequentano le scuole, è improbabile che diffondano il contagio.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Maggio 2020, 18:56
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