Coronavirus, scuole chiuse in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna: stop altri 8 giorni. Conte: «Misure di prudenza»

Video

di Silvia Natella
Scuole aperte o chiuse. Le scuole riaprono in tutte le regioni italiane tranne che nelle tre regioni con aree cluster Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna nelle quali in realtà ci sarà la sospensione delle attività - fino all'otto marzo - ma non la chiusura totale. Per la regione Marche c'è il ritorno a tutte le altre attività così come avviene per tutte le altre regioni che avevano sottoscritto l'ordinanza unica nazionale. È quanto si apprende da fonti di governo partecipanti alla riunione alla Protezione Civile. «In questo momento il comitato tecnico scientifico si è ancora riunito per le ultime valutazioni. Non anticipo nulla ma ragionevolmente per quanto riguarda le tre regioni» più colpite «adotteremo misure di prudenza che si distingueranno dalle altre per la stragrande maggioranza delle regioni». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte rispondendo a una domanda sulla riapertura delle scuole lasciando la sede della protezione civile dopo la riunione con i ministri e i presidenti di regione.



A una settimana dall'esplosione dei contagi da Coronavirus in Nord Italia, le autorità in videoconferenza con i governatori confermano lo stop di altri otto giorni per Lombardia ed Emilia Romagna e anche il Veneto si adegua. Da parte del governo c'è «sostanziale adesione alle nostre richieste», ha detto al TgR Lombardia l'assessore al Welfare della regione Giulio Gallera. Ci sono alcuni approfondimenti da fare ma per quanto riguarda le scuole «sarà prorogata per un'altra settimana» la sospensione. Confermata dunque l'ipotesi di chiusura prolungata in Lombardia, stesso scenario in Emilia-Romagna: scuole, nidi e università restano chiusi anche la prossima settimana. Lo conferma su Facebook il governatore, Stefano Bonaccini.

Leggi anche > Coronavirus a Roma, positivi anche il marito e la figlia della donna di Fiumicino. Il sindaco: «Scuola chiusa fino al 9 marzo»​
 
 

«E' in corso la riunione con il premier Giuseppe Conte e gli altri presidenti delle Regioni.
Per ora l'unica notizia che posso anticipare, soprattutto nel rispetto delle famiglie, è che anche la prossima settimana l'attività didattica delle scuole e degli asili resta sospesa. Vi aggiornerò non appena avremo altre notizie certe»: lo ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana su Facebook.


SCUOLE CHIUSE IN EMILIA ROMAGNA E LOMBARDIA In queste ore c'era stata un'ampia discussione sul tema. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, auspicava la riapertura delle scuole già da lunedì 2 marzo, ma aspettava che gli scienziati si pronunciassero in tal senso. Secondo la casistica, i bambini sarebbero i più forti davanti a quest'epidemia, ma i casi di minorenni positivi ai tamponi nel padovano hanno seminato il panico tra i genitori italiani. Laddove risiede la maggior parte dei contagiati, le scuole resteranno chiuse per altri otto giorni, fino al 7 marzo. Sembra che nelle tre regioni padane il contagio sia ancora troppo veloce e mantenere gli istituti serrati sarebbe una forma di tutela e prevenzione. «Il contenimento del virus ha bisogno ancora di tempo», aveva spiegato l'Istituto superiore di sanità al presidente del Consiglio. Nelle zone più colpite restano chiuse anche le università, che stanno attivando corsi a distanza.

RIAPERTE IN PIEMONTE, LIGURIA, FRIULI VENEZIA GIULIA E MARCHE Non avrebbero senso, invece, le ordinanze di chiusura emesse dalle altre regioni nei giorni scorsi. In Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche gli istituti scolastici possono e debbono riaprire. Gli studenti di ogni ordine e grado possono rientrare già da lunedì 2 marzo. E la riapertura varrà anche per le due province autonome, Trento e Bolzano: la prima aveva chiuso per coronavirus, la seconda per Carnevale. Riaperti anche gli atenei. 

«Sulle scuole si sta lavorando a un provvedimento che sarà di nuovo generalizzato per tutte le regioni, prevedendo un comportamento uniforme, condiviso e concordato», ha dichiarato il commissario straordinario Angelo Borrelli
«Credo sia importante, ove possibile, tornare al più presto alla normalità», ha detto la viceministra dell'Istruzione, Anna Ascani. Intanto, la ministra Lucia Azzolina ha confermato che l'esame di Maturità non è in discussione: «Si farà». E che l'anno scolastico sarà salvo per tutti, anche per chi non arriverà ai 200 giorni di frequenza.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Febbraio 2020, 18:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA