Coronavirus, Milano si ferma: da locali ai bar, dalle scuole ai musei. E i supermercati sono presi d'assalto

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Milano chiude per cercare di proteggersi dal coronavirus. Dalle scuole ai teatri, fino ai musei, ai cinema, ai bar e ai locali notturni dalle 18 alle 6: tutto chiuso per 7 giorni che potrebbero anche diventare 14 in seguito all'ordinanza di Regione Lombardia, che prevede la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi o di ogni forma di riunione in luogo pubblico anche di carattere culturale. Duomo, Scala e Pinacoteca di Brera compresi.
E la gente si riversa nei supermercati per riempire i carrelli di cibo, con lunghe code e scaffali vuoti. Con il passare delle ore, la città pian piano chiude.


Scuole di ogni ordine e grado chiuse in Lombardia, sospesi anche tutti gli eventi. Durante il tavolo di confronto tra Protezione civile, premier Giuseppe Conte e presidenti di regione Fontana e Zaia si è decretata la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado e dei luoghi di aggregazione nell'intera Lombardia a tempo indeterminato. A confermare la notizia anticipata da Leggo, SkyTg24.

Scuole chiuse anche in Piemonte. Scuole di ogni ordine e grado chiuse per una settimana in Piemonte per l'emergenza Coronavirus.È quanto emerso dal tavolo di sicurezza in corso in queste ore nella sede della Protezione civile di Torino. Al vertice partecipano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e i rappresentanti delle forze dell'ordine.

Se la situazione dovesse «degenerare», «nella fase due si potrebbero assumere iniziative più drastiche e rigorose» che in Cina sono state adottate «a Wuhan»: lo ha detto il presidente della Lombardia Attilio Fontana parlando a Mezz'ora in più su Rai3 dicendosi però «convinto che non si arriverà a questo».


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L'Ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana di concerto con il ministro della salute Roberto Speranza è valida per tutto il territorio lombardo. Il documento, non appena emanato, sarà trasmesso a tutti i Prefetti delle Province lombarde per la tempestiva comunicazione ai sindaci. L’ordinanza sarà efficace fino a un nuovo provvedimento.

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Tra i provvedimenti previsti sono contemplati:
 
1) la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
2) sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
3) sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;
 
L’ordinanza, i cui contenuti puntuali saranno resi noti nelle prossime ore, sarà soggetta a modifiche al seguito dell’evolversi dello scenario epidemiologico.
 
Raccomandiamo a tutti i cittadini di rispettare le misure igieniche per le malattie a diffusione respiratoria quali: 1) lavarsi spesso le mani con soluzioni idroalcoliche, 2) evitare i contatti ravvicinati con le persone che soffrono di infezioni respiratorie, 3) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, 4) coprirsi naso e bocca se si starnutisce o tossisce, 5) non prendere antivirali o antibiotici se non prescritti, 6) contattare il numero verde regionale solo per la zona di Codogno interessati dall’ordinanza 800.89.45.45 o il 112 se hai febbre o tosse o sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni.

Inoltre la città ha svuotato i supermercati. Scaffali della carne e della frutta e verdura vuoti, lunghe file alle casse: a Milano è assalto ai supermercati dopo l'ordinanza della Regione che dispone la chiusura delle scuole e dei luoghi di assembramento.
All'Esselunga di Porta Nuova c'è gente che gira anche con 2 O 3 carrelli e la mascherina. «Faccio scorte, non si sa mai, a casa siamo in 4» dice un padre di famiglia. «Io sarei venuta oggi lo stesso ma sicuramente farò una spesa più abbondante» gli fa eco un'altra cliente.

Ultimo aggiornamento: Domenica 23 Febbraio 2020, 21:26
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