Coronavirus, cosa rischia chi non chiude le proprie attività secondo disposizione del nuovo dpcm?

Coronavirus, cosa rischia chi non chiude le proprie attività secondo disposizione del nuovo dpcm?

di Alessia Strinati

Molte sono le proteste dopo l'ultimo dpcm. Diversi locali hanno deciso per protesta di restare comunque aperti, andando contro i provvedimenti stabiliti dal Governo per evitare i contagi da coronavirus. Ma cosa rischia chi va contro le regole?

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Alcuni esercenti hanno deciso di protestare con la disobbedienza. Ogni commerciante che non rispetta le regole però non rischia solo una multa, prima ridotta e poi maggiore (per reiterazione), ma ci sono anche pene più severe fino al carcere per i trasgressori.  Con il nuovo Dpcm sono stati chiusi bar e ristoranti oltre le 18, con possibilità di asporto fino alle 24.

Chiusi anche teatri e cinema, sale giochi e sale scommesse. Niente attività anche per palestre piscine e anche gli impianti sciistici.

Chi non rispetta il provvedimento dovrà pagare una sanzione che va da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro. La multa viene inflitta nella misura ridotta di 280 euro se viene pagata entro 5 giorni. Alla sanzione, però, si aggiunge anche l’obbligo di chiusura per i locali per un periodo che va dai 5 ai 30 giorni. Ci sono però anche aspetti penali, chi non osserva un provvedimento emanato per la pubblica sicurezza rischia l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Nel caso di inosservanza delle norme per il diffondersi di una malattia infettiva si rischia  da 3 a 18 mesi, con un’ammenda che può andare da 500 a 5mila euro.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Novembre 2021, 11:01
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