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«Siamo di fronte a una scelta irrinunciabile e dobbiamo tenere la guardia davvero molto alta», ha aggiunto Rezza. «Se non ci fosse stato il lockdown sarebbe stato un disastro. Quando qualcuno pensa che il nemico siano le misure di contenimento, non è così. Il nemico è il virus. Se noi mollassimo del tutto le misure di contenimento, l'economia e la società italiana ne risentirebbero comunque in maniera gravissima perché avremmo un virus che scorrazza per l'Italia. Abbiamo una pandemia in corso».
«Sono sempre decisioni dolorose e che non si prendono mai a cuor leggero.
Il problema è che in questa fase ci si deve affidare a un principio di precauzione e cercare di evitare assembramenti di persone, per quanto la Cei abbia prodotto un documento responsabile», ha aggiungo parlando delle messe. «Il problema è che quando si 'rilassano' un pò le misure si inizia a pensare che anche il distanziamento sociale non sia più importante. Comunque, anche questo provvedimento parziale ha delle scadenze, tra 2-3 settimane vediamo che succede e dopo magari si apre, è un provvedimento a tempo».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Aprile 2020, 10:45
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