Coronavirus, l'esperto: «Possibili recidive, causate da nuovi ceppi virali»

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Si devono probabilmente ad una nuova infezione, causata da un diverso ceppo del nuovo coronavirus, i due casi di recidiva segnalati in Corea del Sud, in una donna di 73 anni, e in Giappone, in una donna di 40. «L'ipotesi più plausibile è che sia avvenuta una nuova infezione con un ceppo virale geneticamente diverso», ha osservato il virologo Francesco Broccolo, dell'Università Bicocca di Milano. «È probabile e auspicabile - ha aggiunto - che si tratti di reinfezioni causate da un secondo ceppo del virus che non è stato riconosciuto dal sistema immunitario». Sarebbe quindi una variante virale diversa rispetto a quello responsabile della prima infezione«.

IL CASO
La Corea del Sud ha registrato il primo caso di recidiva al coronavirus, nel mezzo dei timori sul rapido aumento dei contagi. Si tratta di una donna di 73 anni dimessa dall'ospedale il 22 febbraio a guarigione confermata e poi risultata positiva venerdì scorso, per la seconda volta, al test sul Covid-19. Lo ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention. Un altro caso di possibile recidiva era stato registrato l'altro ieri in Giappone.
Ultimo aggiornamento: Sabato 29 Febbraio 2020, 19:21
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