Le persone nuovamente positive ai tamponi di controllo finiscono nell'incremento dei contagiati giornalieri? È un quesito che ha inizato a girare sui social network negli ultimi giorni. Molte persone si stanno chiedendo se i numeri non finissero per essere "sovrastimati" con persone conteggiate più volte nei bollettini giornalieri come contagiate al coronavirus. La risposta è no.
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Il numero giornaliero di incremento di casi positivi al coronavirus diffuso dalla Protezione civile non include il risultato positivo dei tamponi di controllo effettuato su persone già registrate tra i contagiati in precedenza. Ovvero se una persona, già risultata positiva, dovesse ricevere lo stesso esito dal tampone di controllo non andrebbe a sommarsi al totale dei casi nazionale da inizio epidemia. L'aumento giornaliero quindi rende conto solamente delle nuove diagnosi. L'aumento delle persone attualmente positive nel nostro Paese fa invece riferimento alla sottrazione tra i casi totali con i guariti e i decessi totali da inizio epidemia.
Nel report della Protezione civile vengono inoltre riportate due tabelle riferite ai tamponi: casi testati e tamponi effettuati. Anche in questo caso è necessario un chiarimento. L'aumento dei tamponi giornalieri rappresenta il totale dei test effettuati in un giorno: all'interno di questo numero è presente il numero di casi testati (ogni nuova persona che effettua il test) a cui vanno sommati i tamponi di controllo delle persone già positive e i tamponi di controllo che vengono ripetutamente effettuati su operati sanitari, operatori delle rsa o forze dell'ordine o altre persone di diversi settori.
Questi ultimi sono quindi persone che hanno ripetuto più volte il test e che quindi non vanno ulteriormente ad aggiungersi ai nuovi casi testati giornalieri se non nel caso del primo tampone.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Ottobre 2020, 19:29
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