Coronavirus, l'esperto della distribuzione: «Mascherine e gel in farmacia solo tra sette giorni»

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di Mario Fabbroni
«I prezzi di mascherine e gel disinfettanti sono aumentati, ma non dovrebbe essere una stangata per il consumatore. Il vero problema è che i depositi sono vuoti, non abbiamo mascherine e gel disinfettante da portare nelle farmacie».

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Crescenzo Cinquegrana è il direttore di Guacci Spa, storica e pluripremiata azienda di distribuzione farmaceutica del Centro-Sud. Ovvero di quella parte d’Italia che sembra sia stata finora risparmiata dal contagio. Ciò nonostante, mascherine e gel disinfettanti sono introvabili.«Fioccano le richieste. Basti pensare ad esempio che quasi tutti i dirigenti scolastici hanno comunicato ai genitori che gli alunni devono avere negli zaini questi prodotti igienizzanti. Per non parlare delle aziende, sia pubbliche che private”.

Allora come si fa?
«Durante la prossima settimana dovrebbero arriverare i primi quantitativi da distribuire. Ma saranno polverizzati, la domanda è di gran lunga superiore rispetto alle disponibilità commerciali».

Le farmacie galeniche, quindi autorizzate, non potrebbero produrre artigianalmente i disinfettanti?
«Sicuro, sarebbe una quota insufficiente rispetto alle richieste ma importante per diminuire l’effetto psicosi causato dal Coronavirus. Però c’è un altro problema».

Quale?
«Non ci sono neppure le bottigliette di plastica da usare come contenitori dei prodotti galenici, fatti nei laboratori delle farmacie».

Siamo in una situazione di totale stallo...
«Proprio così. Perciò proliferano gli sciacalli».

Si spieghi meglio.
«Anche a noi distributori arrivano da tutto il mondo offerte di forniture per mascherine e gel. Ma chiedono tutti il pagamento anticipato di grosse somme di denaro. Spesso si tratta solo di raggiri».

L’ultima offerta sospetta da dove è arrivata?
«Dall’Iran».

In passato avete affrontato altre emergenze simili al Coronavirus?
«La Sars è quella più vicina nel tempo e anche la più simile. Ma non si era mai arrivati a simili livelli di psicosi collettiva. L’allarme per il Covid-19 è più pesante da gestire soprattutto per l’effetto dirompente dei social. Troppe notizie sono fake ma causano danni molto gravi, più delle effettive conseguenze cliniche del contagio da virus».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Febbraio 2020, 09:37
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