Coronavirus: in Lombardia 966 morti, oggi altre 76 vittime. Aumentano i casi: 1.865 positivi in più. Il sistema rischia il collasso

Coronavirus: in Lombardia 966 morti, oggi altre 76 vittime. Aumentano i casi: 1.865 positivi in più. Il sistema rischia il collasso
I numeri evidenziano una crescita della diffusione del contagio, una crescita che è costante: ci sono 11.685 positivi in Lombardia, con un incremento di 1865, ci sono 4898 persone ospedalizzate con 463 persone in più. Le persone in terapia intensiva sono 732, con un incremento di 85 e i decessi 966, 76 in più, 149 i dimessi»: sono i numeri dell'emergenza coronavirus in Lombardia resi noti dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.

«Non ci sono più ambulanze e quindi qualcuno dovrà aspettare tarda sera» per essere trasferito in altri ospedali da quelli più sotto stress»: ha aggiunto Giulio Gallera spiegando che finora dagli ospedali 'caldì di Crema, Cremona, Lodi, Voghera, Iseo etc sono stati spostati 91 pazienti in strutture ospedaliere e 81 meno gravi in residenze socio assistenziali.

Leggi anche > Coronavirus in Lombardia, caos mascherine per i medici. Gallera: «Protezione Civile ne ha inviate 250mila senza marchio "CE", non scherziamo»​

«Ogni giorno è sempre più complicato e difficile perché il livello di saturazione dei nostri presidi è estremamente alto ma il sistema sta reagendo con tutte le capacità che ha, con forza e efficienza», ha spiegato Gallera aggiungendo che «spostiamo e svuotiamo gli ospedali con maggiore pressione e portiamo via pazienti in altri presidi, al punto che non abbiamo più autoambulanze» per muovere i pazienti. In due giorni ne sono stati spostati 130 «e non so in quale stato europeo questo sarebbe stato possibile»

La «corsa contro il tempo» della Lombardia per allestire posti di terapia intensiva ha portato ad allestire ad ora 898 posti per pazienti positivi al Coronavirus spiegando che 732 sono ora occupati da pazienti positivi e gli altri sono in attesa del risultato del tampone. 

«Recluteremo personale sanitario anche dall'estero - ha detto ancora Gallera - chiedendo solo che siano iscritti all'albo nel paese di provenienza. Avremo personale dal Venezuela, dalla Cina, da Cuba, sono medici a cui daremo ovviamente un luogo dove andare a vivere ma abbiamo bisogno delle competenze di tutti».

ISS: «SE AVETE LA FEBBRE NON USCITE NEMMENO PER LA SPESA»

«L'invito che rivolgiamo alla popolazione, nel caso in cui si sviluppino anche lievi sintomatologie come la febbre, è di stare a casa e non uscire neanche per fare la spesa». Così Paolo D'Ancona dell'Iss ha ribadito la richiesta agli italiani di non muoversi appena dovessero registrare sintomi che potrebbero aver a che fare con il coronavirus. «Bisogna immediatamente consultare il medico - ha aggiunto - per capire come comportarsi e vedere se la febbre passa dopo un giorno o è correlata al virus». «L'alta letalità negli anziani non è per l'assistenza sanitaria» prestata in ItaliaPer quanto riguarda le fasce di popolazioni colpite dal coronavirus «non crescono i contagi tra gli 'under 50'»

CAOS MASCHERINE: NON HANNO MARCHIO "CE"

Le mascherine che la Protezione Civile ha inviato alla Regione Lombardia per il personale medico «non possono assolutamente essere utilizzate dai nostri medici o infermieri che trattano i pazienti Covid negli ospedali. Ne sono arrivate 250 mila, non sono marchiate Ce. Noi chiaramente le abbiamo ritirate, non scherziamo!». Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera arrivando in conferenza stampa nella sede delle Regione. 

Gallera ha distribuito le mascherine ricevute dalla Protezione Civile ai giornalisti e ha mostrato la differenza rispetto a quelle Ffp2 con il filtro e quelle chirurgiche. «Queste sono le mascherine che secondo la Protezione Civile vanno bene per lavorare negli ospedali: valutate voi - ha ironizzato Gallera rivolgendosi ai cronisti - se vanno bene per i nostri medici e infermieri che trattano i pazienti Covid…».
Ultimo aggiornamento: Sabato 14 Marzo 2020, 21:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA