Coronavirus, italiana bloccata a Dehli: «Hanno visto il passaporto e non ci fanno più partire»
di Simone Pierini
«Inutile spiegare che viviamo a Londra da anni - spiega la donna - Il passaporto italiano non è più accettato. Punto. Non cambiano o rimborsano i voli, dobbiamo arrangiarci e tornare a Londra a nostre spese».
Filomena Campus ha sfogato la sua rabbia contro la compagnia aerea, la Oman Air, che l'avrebbe respinta senza spiegazioni, rimborsi e senza alcun supporto. «Il trattamento di Oman Air è stato orribile - si legge - li sconsiglio vivamente. Ci hanno lasciato a piedi senza spiegazioni, senza un bicchiere d’acqua, cancellando biglietti pagati cari senza porsi alcun problema. Inaccettabile e vergognoso. Get me out of here!».
Secondo quanto resto noto dal ministro della sanità indiano Harsh Vardhan in India sono 16 i turisti italiani contagiati dal coronavirus. Fanno parte di un gruppo di 25 turisti italiani che era arrivato in India lo scorso 21 febbraio, prima dell'introduzione delle nuove restrizioni. Anche l'autista che li accompagnava si è ammalato. In India sono risultate positive al test per il coronavirus in tutto 28 persone, 25 solo oggi. I primi tre che si erano ammalati sono guariti.
L'ambasciata d'Italia a New Delhi, in stretto raccordo con l'Unità di Crisi della Farnesina, segue con la massima attenzione la situazione dei connazionali posti in isolamento sanitario in India, ed è in contatto con gli interessati e le autorità locali per fornire ogni possibile assistenza. Lo si apprende da fonti della Farnesina.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Marzo 2020, 10:58
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