Coronavirus, Arcuri: «I contagi rallentano, a fine gennaio vaccino Covid per 1,7 milioni di italiani» DIRETTA

Coronavirus, Arcuri: «A fine gennaio vaccino Covid per 1,7 milioni di italiani» DIRETTA

Coronavirus, le ultime notizie dall'Italia e dal mondo. Mentre gli Stati Uniti superano i 250mila morti - secondo i dati della John's Hopkins University - con 11 milioni e 485mila contagiati dall'inizio della pandemia di Covid-19, dopo la notizia della Pfizer il cui vaccino ha efficacia al 95% l'Oms ha ammonito: la seconda ondata bisognerà combatterla senza vaccini, che non arriveranno in tempo per combatterla e molti Paesi «continueranno a doverla affrontare senza» di essi, ha ammonito il capo dell'emergenza coronavirus Michael Ryan, in un forum sui social media.

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«Penso che passeranno almeno quattro o sei mesi prima che ci siano livelli sufficienti di immunizzazione ovunque», ha detto, osservando che i vaccini non dovrebbero essere visti come una «pozione magica». «Dobbiamo capire e interiorizzare questo, e renderci conto che questa volta dobbiamo scalare questa montagna senza vaccini». Intanto continua a correre l'epidemia di coronavirus in Brasile: ieri 754 vittime e 38.401 nuovi contagi. Il totale dei decessi sale così a 167.497, con 5.947.403 di contagiati. Il tasso di mortalità ha fatto segnare questa settimana un aumento del 49% rispetto alle due settimane precedenti.

LA DIRETTA


Ore 18.50 Arcuri: "Il vaccino di Pfizer dopo metà gennaio" Domenico Arcuri parla anche del vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer: «Stiamo disegnando il piano vaccini: il primo a disposizione sarà quello di Pfizer di cui arriveranno nella seconda parte di gennaio 3,4 milioni di dosi che saranno utili a vaccinare 1,7 milioni di italiani. A fine gennaio vaccineremo i primi italiani, altri vaccini non arriveranno in tempi brevi. Lunedì faremo partire il bando per richiedere siringhe ed aghi, il vaccino sarà distribuito direttamente da Pfizer. Il governo stabilirà le priorità per il vaccino, va data la precedenza in base alla fragilità e all'esposizione. Le regioni dovranno indicare i luoghi per la vaccinazione. I frigoriferi per la conservazione dei vaccini ci sono, non è un problema; puntiamo alla somministrazione del vaccino su larga scala entro il terzo trimestre del 2021».

Ore 18.40 Arcuri: "La crescita del contagio rallenta" Domenico Arcuri, commissario straordinario per l'emergenza, ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa: «La crescita del virus è ancora impetuosa, ma i dati dimostrano chiaramente che il ritmo sta rallentando. Il rapporto positivi/tamponi in Italia sta calando, oggi è al 14,46%, le misure restrittive stanno funzionando e stiamo facendo il maggior numero possibile di tamponi giornalieri. Nella prima ondata il 6,7% dei contagiati finiva in terapia intensiva, oggi è lo 0,5%. In tutta Italia abbiamo 10.025 posti letto di terapia intensiva potenzialmente attivabili. Più dell'80% dei piani di rafforzamento degli ospedali sono stati già attivati, mentre è già in programma la distribuzione di 11.200 ventilatori polmonari per le terapie intensive».

Ore 18.25 Fontana: "In Lombardia non chiediamo misure differenziate per territori" Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha spiegato in conferenza stampa: «Oggi ho incontrato i rappresentanti dei sindaci e delle province: siamo tutti quanti pronti a continuare la battaglia in maniera unitaria e non fare richieste di differenziazione territoriale. Le misure prese stanno dando i loro frutti, la situazione sta migliorando. Il governo vuole mantenere le attuali restrizioni fino al 3 dicembre, noi faremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni in base all'evoluzione della curva epidemiologica».

Ore 18.10 Il bollettino della Lombardia Con 7453 nuovi casi e 165 decessi in 24 ore, la Lombardia supera le 20mila vittime totali dall'inizio dell'emergenza

Ore 18.00 Il bollettino del Trentino Sono 7 i decessi, si tratta di persone anziane, e 266 i nuovi casi positivi al tampone molecolare in Trentino su 3.095 test eseguiti. Dei nuovi positivi - comunica la Provincia autonoma in una nota - più della metà (152) sono stati individuati da contact tracing o screening, altri 36 (tra ospiti e operatori) provengono da Rsa, 6 hanno meno di 5 anni la metà dei quali è sotto i 2 anni. Sono sempre molti inoltre gli over 70 che contraggono l'infezione (il dato di oggi è pari a 93 persone). Sono inoltre un'ottantina i contagiati classificati come pauci sintomatici, ma per molti la pandemia significa il ricovero in ospedale: qui i pazienti hanno raggiunto quota 446 (ieri ci sono stati 42 nuovi ricoveri come pure 26 dimissioni) di cui 39 in terapia intensiva. Altri 26 bambini e ragazzi in età scolare sono risultati positivi ed ora si sta valutando se disporre la quarantena per le rispettive classi (ieri erano 168). Il Trentino è inoltre la zona italiana con il più alto numero di malati Covid ricoverati sui malati Covid totali.

Ore 17.40 Il bollettino del Lazio Nel Lazio, in 24 ore, 2697 nuovi casi e 61 decessi. Migliora il rapporto positivi/tamponi, che scende sotto il 10%.

Ore 17.30 Tamponi privati, Federconsumatori: "Verifiche sul limite del costo" Di fronte alla grande richiesta delle ultime settimane per i tamponi, con i tempi lunghi che ne conseguono, sempre più cittadini ricorrono, ove possibile, ai tamponi nei laboratori privati. In questo ambito emerge un vero e proprio caso sui prezzi che vengono pagati: il costo diventa proibitivo nei casi in cui non siano previsti accordi tra Regioni e laboratori privati per un prezzo calmierato. Per questo che Federconsumatori ha chiesto verifiche a tutte le autorità sanitarie: «I test sierologici vengono effettuati a costi che raggiungono anche i 50 euro, i tamponi invece possono superare anche i 100 euro. Una speculazione intollerabile a danno dei cittadini».

Ore 17.10 Il bollettino della Basilicata La Regione Basilicata fa sapere che sono stati processati 2.147 tamponi per la ricerca di contagio da Covid-19, di cui 290 (e fra questi 270 residenti in Basilicata) sono risultati positivi. Nella stessa giornata sono guarite 11 persone (1 di Matera, 1 di Calvello, 3 di Potenza, 4 di Moliterno e 2 di Lauria) e sono decedute 2 persone (1 di Lauria e 1 di Venosa). Con questo aggiornamento i lucani attualmente positivi sono 4.592 (4.335 all'ultimo aggiornamento, a cui si aggiungono 270 positività di residenti e si sottraggono 11 guarigioni di residenti e 2 decessi) e di questi 4.417 si trovano in isolamento domiciliare. Ai positivi vanno aggiunti nel complesso: 101 deceduti; 939 guariti; altre 118 persone, fra stranieri e residenti in altre regioni italiane che si trovano in isolamento in Basilicata e cittadini lucani positivi in isolamento in altre regioni (il dettaglio nel bollettino epidemiologico). Sono 175 le persone attualmente ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane

Ore 17.00 Il bollettino dell'Emilia-Romagna Crescono di 2.160 unità - portando il computo complessivo da inizio epidemia a quota 97.814 - i casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna dove, nelle ultime 24 ore, sono stati eseguiti 18.930 tamponi. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi risulta pari all'11,4% e stabile rispetto a ieri. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 244 - stabili rispetto a ieri - e 2.489 quelli in altri reparti Covid, 40 in più rispetto a ieri. Sul territorio si registrano 50 nuovi decessi: 13 in provincia di Modena 9 a Reggio Emilia, 9 a Ravenna, 6 a Piacenza, 5 a Rimini, 4 a Parma, 3 a Ferrara e 1 a Bologna. Complessivamente i decessi in regione ammontano a 5.218.

Ore 16.40 Il bollettino dell'Abruzzo Sono 649 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo. Sono emersi dall'analisi di 4813 tamponi: è risultato positivo il 13,48% dei campioni analizzati. Si registrano nove decessi recenti: il bilancio delle vittime sale a 721. Il totale regionale dei casi dall'inizio dell'emergenza ad oggi sale a 21.842. I nuovi positivi hanno età compresa tra 9 mesi e 96 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 74: 32 in provincia dell'Aquila, 20 in provincia di Chieti, 15 in provincia di Teramo e sette in provincia di Pescara. I nove decessi recenti riguardano persone di età compresa tra 76 e 99 anni: cinque in provincia dell'Aquila, due in provincia di Pescara e due in provincia di Chieti.

Ore 16.10 Il bollettino della Puglia Oggi in Puglia sono stati analizzati 9.386 test per l'infezione da Covid-19 e sono stati registrati 1.263 nuovi casi positivi: 555 in provincia di Bari, 72 in provincia di Brindisi, 189 nella provincia BAT, 154 in provincia di Foggia, 98 in provincia di Lecce, 187 in provincia di Taranto, 6 residenti fuori regione, 2 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 28 decessi: 5 in provincia di Bari, 4 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 10 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 685.610 test; 9.734 sono i pazienti guariti; 28.500 sono i casi attualmente positivi. 

Ore 15.30 Il bollettino della Toscana La Toscana torna sotto quota 2.000 nuovi casi giornalieri di Covid: non accadeva dal 12 novembre quando però erano stati fatti circa 2.000 tamponi in meno. In particolare la rilevazione odierna parla di 1.972 casi, età media 49 anni, a fronte di 17.830 tamponi: una settimana fa i casi erano stati 1.932 e i tamponi 15.786. L'incidenza positivi-tamponi è pari oggi all'11,1 %, confermando il dato di ieri, quando era stata dell'11,2% ma su molti più tamponi, 22.365. Purtroppo si registrano altri 51 decessi (alcuni sono avvenuti nelle settimane scorse): si tratta di 26 uomini e 25 donne con un'età media di 82,2 anni. Complessivamente a oggi la Toscana, da inizio pandemia, conta 88.677 casi e 2.073 decessi. I guariti crescono del 6,2% e raggiungono quota 32.480 (36,6% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.403.341. Gli attualmente positivi sono oggi 54.124, +0,03% rispetto a ieri. I ricoverati sono 2.101, 14 in più rispetto a ieri, di cui 287 in terapia intensiva, 5 in più. Ci sono poi 52.023 persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (stabili rispetto a ieri). Altre 50.138 (878 in meno rispetto a ieri, meno 1,7%) sono isolate perchè contatti di positivi. 

Ore 14.54 Il bollettino della Basilicata Su 2.147 tamponi processati ieri in Basilicata 290 sono risultati positivi al coronavirus: 270 riguardano residenti in regione e così il totale dei lucani attualmente positivi è salito in 24 ore da a 4.335 a 4.592. La task force regionale ha inoltre segnalato due decessi: dall'inizio dell'epidemia le vittime in Basilicata sono state 101. È lieve l'aumento delle persone ricoverate (175 rispetto alle 172 del precedente aggiornamento), mentre resta fermo a 28 il dato delle terapie intensive. Ieri sono state registrate anche undici guarigioni (in totale 939). Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, in Basilicata, sono stati analizzati 134.214 tamponi, di cui 127.443 risultati negativi.

Ore 14.20 Miozzo: il cenone a Natale non si può fare «Il cenone classico, con 20 persone, quest'anno non si può fare, non ce lo possiamo permettere». Lo ribadisce il coordinatore del Cts Agostino Miozzo a 'Buongiornò su Sky Tg24 sottolineando la necessità di comprendere che «non possiamo fare il Natale 'liberi tuttì.» «Sicuramente il trend è positivo e quindi una riduzione della tensione e la riapertura di alcuni spazi come i luoghi di ristoro tradizionale sarà possibile, probabilmente in alcune parti del Paese già dal 3 dicembre - aggiunge - Ma abbiamo fatto un'estate 'liberi tuttì e l'abbiamo pagata a duramente». Quanto all'apertura dei negozi e allo shopping natalizio, Miozzo si augura di «non rivedere quelle fotografie di assalto ad alcuni magazzini dove ci sono delle offerte particolari, perché questo sarebbe devastante. Speriamo ci sia uno shopping rigoroso, nel rispetto delle regole che questa maledetta malattia ci impone».

Ore 13.05 Bertolaso: tra febbraio e marzo ci sarà terza ondata «Tra febbraio e marzo ci sarà una terza ondata Covid e se qualcuno pensa che a Natale saremo tutti belli liberi dal virus si sbaglia»: è quanto ha detto stamani Guido Bertolaso partecipando alla trasmissione «105 Friends» di Radio 105. Parlando invece della situazione strettamente legata all'Umbria, dove è consulente della Regione per la gestione dell'emergenza pandemica, l'ex capo della Protezione civile nazionale ha spiegato che qui «la situazione è abbastanza sotto controllo grazie anche agli ospedali da campo militare e della Croce rossa che sono stati montati a Perugia e Terni». «Assieme anche al piano che si è redatto - ha aggiunto Bertolaso - credo che l'Umbria sia in grado di resistere». 

Ore 12.40 Gimbe: preoccupa la Puglia, +32,7% di contagi Nella settimana dall'11 al 17 novembre, in Puglia i nuovi contagi da coronavirus sono aumentati del 32,7%, oltre la media nazionale che è stata del 24,4% e il rapporto positivi/tamponi è aumentato sino al 26,1% (media italiana pari al 28,4%), un test su quattro, quindi, risulta essere positivo. È quanto emerge dall'ultimo rapporto settimanale della fondazione Gimbe sull'andamento epidemiologico.

Al 17 novembre, ci sono 660 casi attualmente positivi ogni 100mila residenti, ma è l'occupazione dei posti letto negli ospedali a preoccupare: nelle terapie intensive il 41% dei posti è occupato da pazienti Covid; nel resto dei reparti di Medicina, il tasso di occupazione è del 43%, ben oltre la soglia «critica» del 30% fissata dal ministero della Salute.

Ore 12.15 Debellato il Covid nei visoni? Una versione mutata del nuovo ceppo di coronavirus individuata nei visoni in Danimarca è stata «con tutta probabilità debellata». Lo riferisce il ministero danese della Sanità: «Non ci sono stati nuovi casi della versione mutata 'Cluster 5' dal 15 settembre e ciò ha indotto le autorità sanitarie danesi a concludere che questa versione sia stata con tutta probabilità debellata».

Ore 12.01 Crisanti: in estate si pensava che fosse sparito il virus In Italia «ci siamo cullati sull'illusione che in estate la pandemia sarebbe finita, non essendo così preparati alla seconda ondata». lo ha affermato Andrea Crisanti, Ordinario di Microbiologia e Microbiologia Clinica all'Università di Padova, intervenendo al primo panel del Festival del Futuro di Verona. «Vi sono due approcci - ha detto Crisanti - per uscire dalla pandemia. Uno più tradizionale, di contrasto delle catene di trasmissione sul campo, e diversi stati ne sono usciti con successo, come la Cina ma anche il Vietnam e Taiwan, la Nuova Zelanda e l'Australia. Hanno combinato il distanziamento sociale con misure estremamente incisive per bloccare la trasmissione sul territorio. Poi la tracciabilità e l'utilizzo dei tamponi per tracciare gli asintomatici, che purtroppo - ha concluso - non abbiamo fatto in Italia».

Ore 11.29 Bertolaso: Italia a macchia di leopardo «Siamo un paese a macchia di leopardo. Abbiamo delle eccellenze spettacolari e poi delle realtà tipo la Calabria»: lo ha detto Guido Bertolaso parlando della sanità italiana durante la trasmissione «105 Friends» andata in onda stamani su Radio 105. «Vi do una piccola chiave di lettura», ha aggiunto Bertolaso parlando ancora di quando accaduto con il commissario della sanità calabrese Saverio Cotticelli. «Era stato nominato dal governo e non scelto dai calabresi - ha ricordato l'ex capo della Protezione civile -, ma se metti un tuo uomo a gestire la sanità in Calabria già da due anni, poi scoppia il Covid, ma vuoi chiamarlo, interrogarlo, sentirlo su quelle che sono le problematiche del territorio?». «Se a scoprire che questo non sapeva di essere responsabile è stato un giornalista - afferma ancora Bertolaso -, significa che nessuno da Roma lo aveva mai controllato, aveva mai verificato quello che stava combinando in Calabria. Credo che il problema fondamentale della sanità nel nostro Paese stia nel fatto che chi sta sopra i tecnici sanitari dovrebbe monitorare, supportare, ma evidentemente, invece, pensa ad altro».

Ore 11.15 Oms: sarà Natale diverso, come Ramadan virtuale «Sarà un Natale diverso, ma questo non vuol dire che non sarà felice. Come nel ramadan: le comunità» musulmane «hanno trovato modo di non assembrarsi, incluso preghiere 'virtualì o cibo portato a casa per celebrazioni a distanza». Auspica «brevi e sicuri festeggiamenti» Hans Kluge, direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, durante un incontro in cui ha aggiornato sulla situazione di Covid-19 nel Vecchio continente. «Vediamo segni del Natale nella consegna di pacchi ai senzatetto, nelle feste virtuali e le decorazioni alle finestre. La tecnologia e la farmaceutica ci offrono una nuova speranza» per consentire «ai bambini un apprendimento sicuro e la possibilità per loro di festeggiare il Natale. Non dobbiamo mollare».

Ore 10.45 Vaccino Oxford 'ben tollerato negli anziani' Il vaccino anti-Covid dell'università di Oxford, Irbm e Astrazeneca è ben tollerato, soprattutto negli anziani, e induce una protezione immunitaria simile a quella vista nei giovani adulti. Lo indicano i risultati della fase 2 della sperimentazione, pubblicati sulla rivista Lancet, condotta su 560 adulti sani, di cui 240 con più di 70 anni. Per sapere se il vaccino protegge dall'infezione da SarsCov2, bisognerà aspettare i risultati della fase 3 della sperimentazione ancora in corso. Del vaccino, di cui l'Agenzia europea dei farmaci (Ema) ha avviato all'inizio di ottobre la rolling review, primo passo dell'iter di approvazione, erano stati anticipati sulla stampa non scientifica alcuni risultati della fase 3. 

Ore 10.01 Bassetti: 21 parametri complicati, 4-5 più indicativi «Alcuni dei 21 parametri sono molto complicati e penso che alcuni sono più importanti di altri. Il sistema non è fatto male, ma quando si guardano l'Rt, il riempimento degli ospedali, l'affollamento dei pronto soccorso e delle terapie intensive e infine il numero dei tamponi positivi sul totale di quelli fatti, ecco che 4-5 parametri sono più indicativi rispetto ai 21». Lo afferma all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e membro dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria. Oggi la riunione tra Governo e Regioni con al centro alcuni dei temi legati alla gestione della pandemia di Covid-19, tra i quali i 21 parametri per decidere le zone gialla, arancione e rossa.

«Rivedere i parametri potrebbe essere d'aiuto anche ai tecnici che devono immettere ogni giorno i dati - aggiunge Bassetti - Potremmo essere più veloci riducendo il numero e anche l'algoritmo potrebbe lavorare meglio. Il sistema dei colori va bene, ma occorre anche che le Regioni possano passare da una zona di rischio alta a una più bassa in maniera più veloce se gli indicatori sono rientrati nella normalità». Sulla possibilità che il Cts alleggerisca le misure restrittive per alcune attività commerciali dopo il 4 dicembre, Bassetti conclude «probabilmente hanno in mano dei dati che dicono che la situazione sta migliorando rapidamente. Riaprire aprire bar e ristoranti significa permettere a tanti italiani di sopravvivere».

Ore 9.49 Viola: 21 parametri corretti, problema è la raccolta «Il problema principale oggi in Italia è quello dei dati: vengono raccolti e comunicati in modo disomogeneo e questo rende difficile le operazioni a valle. Detto questo, i parametri che sono stati identificati sono corretti. Si può semplificare? Starà al Cts stabilire se ridurli dai 21 attuali ma sono dettagli, conta però che i dati vengano comunicati e arrivino in maniera completa e che siano affidabili». Così l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola, intervenuta ad 'Agorà' su Rai 3, ha risposto alla domanda sulla necessità di una riduzione, caldeggiata dalle Regioni, dei parametri alla base della classificazione in zone di rischio da gialle a rosse.  

Ore 9.37 Viola: vaccino a gennaio, sollievo a giugno Il vaccino contro Covid-19 «probabilmente arriverà a gennaio» e «sarà un vaccino sicuro». Ma «non sarà la soluzione immediata: dovremo sicuramente fare i conti con questa situazione come minimo fino all'estate». Solo «a giugno probabilmente potremo tirare un sospiro di sollievo». Lo ha precisato l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola, intervenuta ad 'Agorà' su Rai 3. «La conclusione di uno studio di fase 3 in meno di un anno dall'identificazione del virus» Sars-CoV-2 «è veramente una notizia bellissima per la scienza e per tutta l'umanità», sottolinea l'esperta dopo l'annuncio di Pfizer/BionTech. «Vorrei tranquillizzare tutte le persone che mi stanno scrivendo in questi giorni chiedendo se un anno non sia troppo poco per fare un vaccino, se non siamo andati troppo in fretta. Certo, tutti hanno corso, ma senza prendere scorciatoie», assicura Viola convinta che «quando il vaccino arriverà sarà un vaccino sicuro. Su questo non ci sono dubbi».

«Molto probabilmente, se non ci sono intoppi, un vaccino sarà registrato per la fine dell'anno - prevede l'immunologa - Quindi da gennaio si potrà cominciare la distribuzione», ma va ricordato che «i primi a essere vaccinati saranno ovviamente il personale sanitario, gli anziani più fragili delle Rsa. Si metterà in sicurezza questa fascia di popolazione», mentre «per la vaccinazione di massa, quindi per poter tornare tutti a una vita normale, servirà molto tempo. Sia per la produzione sia per la distribuzione del vaccino». Secondo la scienziata, forse «a giugno potremo respirare, perché tra la vaccinazione e l'arrivo dell'estate le cose andranno bene». Quello che dobbiamo augurarci è che per settembre 2021 la campagna di vaccinazione» contro Covid-19 «sia stata portata a termine, proprio per non trovarci nella stessa situazione» in cui siamo finiti dopo l'estate e che stiamo vivendo ora. 

Ore 9.25 Russia, superati i due milioni di contagi Superati i due milioni di contagiati dal coronavirus in Russia, dove nelle ultime 24 ore sono stati confermati 23.610 nuovi casi. Lo riferiscono le autorità sanitarie di Mosca, aggiornando a 2.015.608 il totale dei positivi e portando così la Russia al quinto posto a livello mondiale per numero di casi dopo Stati Uniti, India, Brasile e Francia. Sono invece 34.850 le persone che hanno perso la vita in Russia per complicanze legate all'infezione, 463 in più rispetto a ieri.

Ore 9.11 Thyssen, 11mila esuberi per Covid Il colosso tedesco dell'acciaio Thyssen annuncia il taglio di 11mila posti di lavoro, quasi il doppio di quanto preventivato nel maggio del 2019. Lo si legge in una nota in cui viene indicato che la drastica decisione è dovuta alla necessità di «indirizzare il gruppo agli sviluppi del mercato nel lungo termine e fare fronte agli effetti del coronavirus». Dei 6mila posti annunciati nel 2019 il gruppo ne ha già tagliati 3.600 e punta a raggiungere quota 11mila «nei prossimi 3 anni».

Ore 9.05 Viola: frenano i contagi, per i morti servono due settimane In Italia frenano i contagi da coronavirus Sars-CoV-2, segno che «le misure messe in atto stanno effettivamente dando dei risultati», ma il numero di morti aumenta e fa paura. «L'effetto sui decessi purtroppo arriva distanza di un paio di settimane, quindi in questo momento non vedremo un rallentamento» di questo dato, «ma lo vedremo un pò più avanti. I morti di oggi sono più o meno i contagiati di un mese fa». Lo ha ricordato l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola, intervenuta ad 'Agorà' su Rai 3. La scienziata invita a «guardare il lato positivo della situazione», il fatto che i risultati delle restrizioni prese arrivano «anche se, come ci si aspetta, arrivano lentamente. Se noi guardiamo cos'è successo nella prima fase» dell'emergenza Covid, «quando è stato fatto il lockdown» di marzo, «e vediamo quanto ci ha messo la curva poi a scendere - sottolinea - ci rendiamo conto che» anche ora «non possiamo aspettarci una riduzione drastica e rapida del numero dei contagi. Quello che possiamo aspettarci è ciò che sta avvenendo, cioè la curva rallenta la sua crescita, ma sta ancora crescendo». Quanto raggiungerà al suo picco? «Non faccio previsioni su quando arriverà il plateau - risponde Viola - Sia perché non sono un'epidemiologa, sia e soprattutto perché abbiamo imparato che questo dipende da troppe variabili. Non solo l'andamento dell'infezione, che ha comunque dei cicli, ma anche il comportamento delle persone, le regole che vengono messe in atto e il rispetto di queste regole. Fare previsioni in questo momento non è possibile».

Ore 8.40 In India 9 milioni di casi Sono 45.576 i nuovi casi di contagio da Coronavirus emersi in India, dove si contano poco meno di 9 milioni di infezioni dall'inizio della pandemia. I dati sono stati divulgati questa mattina dalle autorità sanitarie locali, che hanno precisato che il numero totale dei contagiati nel paese ammonta a 8,96 milioni. I nuovi decessi registrati sono stati 585, per un totale di 131.578. L'India, secondo paese al mondo per numero di contagi, ha visto il numero totale delle infezioni iniziare a scendere da quando è stato raggiunto il picco a settembre. 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Novembre 2020, 19:58
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