Coronavirus, viceministro Sileri: «Il vaccino sia obbligatorio». I medici: «Anche quello dell'influenza»
«Sui test sierologici si sta sviluppando un business che non credo sfugga a nessuno, per questo chiedo chiarezza. Non ho mai chiesto alla comunità scientifica chiarezza sul coronavirus, ci mancherebbe, sono stato un ricercatore e so benissimo che la Scienza non ha dogmi né certezze, ma non si può girare la testa dall’altra parte. Dobbiamo tassativamente vietare qualsiasi forma di business sulla pelle degli italiani», dice il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in diretta a “Coffee break”, su La7.
Gli fa eco il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, che chiede l’obbligo di un presunto vaccino anti-Covid non appena sarà disponibile: sarebbe la prima immunizzazione obbligatoria per gli adulti. E scoppia la bagarre politica, anche se Giancarlo Icardi, coordinatore del Gruppo Vaccini della Società Italiana di Igiene (Siti), ritiene inutile la polemica: «Le quantità prodotte da un eventuale vaccino anti Covid non saranno sufficienti per tutti, credo per un periodo abbastanza lungo».
Allora si inizi dall’obbligo per il prossimo vaccino anti-influenzale, in autunno.
La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), ha inviato una lettera al premier Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere di programmare da subito una vaccinazione anti-influenzale di massa «per evitare una possibile, pericolosa accoppiata con il coronavirus».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Aprile 2020, 08:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA