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L'iniziativa di Massimo Cecchini è raccontata da Il Resto del Carlino: il manager, che gestisce un'azienda che produce componenti per auto in poliuretano, ha acquistato dalla Cina 300 kit di screening, per un costo totale di 18mila euro. «L'ho fatto e lo rifarei, cercando di dare il buon esempio ad altri imprenditori locali, perché è chiaro come le non competenze di questo esecutivo e l’incapacità di usare la logica più elementare, costringano noi imprenditori a fare tutto da soli» - ha spiegato il manager e imprenditore - «Siamo di fronte ad una crisi sanitaria che sta scatenando a sua volta una crisi economia: 18mila euro sono un investimento basso se pensiamo alla salute delle persone e a tutte le attività economiche a loro legate. Di quei 300 test, tuttavia, qui ne sono arrivati solo 60, in due diverse spedizioni. Il Governo ha bloccato la distribuzione in partenza, tramite gli importatori di riferimento: una scelta scellerata».
Il campione dei dipendenti della Str Automotive potrebbe essere un esempio abbastanza rappresentativo per tutta la popolazione. Massimo Cecchini 'snocciola' anche altri dati, da non sottovalutare: «Abbiamo 300 dipendenti, la proiezione di questo primo campione rivela che tra i 50 e i 75 dipendenti potrebbero essere contagiati e infettivi, senza neanche saperlo. Se applicassimo questa percentuale alla popolazione di Pesaro, che ha 100mila abitanti, possiamo ipotizzare 25mila contagiati asintomatici, che in casa possono infettare i parenti, con incubazioni da sette a 21 giorni e con possibilità di contagio fino ai successivi 37 giorni. La strategia del Governo implica tempi troppo lunghi per le imprese, per limitare i contagi e ripartire in ogni ambito economico sarebbe meglio effettuare i test a tutti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Aprile 2020, 15:42
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