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I genitori dell'uomo, che lavora alla Unilever di Casalpusterlengo (e i cui colleghi sono ora spaventati), hanno detto che il figlio, la prima volta che è andato in ospedale, non ha detto che aveva cenato con un amico rientrato da poco dalla Cina: «Non si sapeva cosa avesse - dice la madre - Solo quando è stato in sala di Rianimazione hanno iniziato ad avere dei sospetti e hanno fatto gli esami. E poi hanno continuato a fare domande su domande e la moglie ha detto ai medici della cena».
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I genitori, a cui non sono stati ancora fatti i tamponi, spiegano: «Noi l'abbiamo intravisto perché non si poteva. Hanno fatto un'eccezione per noi, - aggiungono - Era meglio non vederlo». «Noi stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo.
Ma non possiamo proprio dire che stiamo bene, è un'eresia. Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Devono ancora venire, quando non lo so [...] quello che ci manca è un po' più di informazione, il resto è eccellente».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Febbraio 2020, 18:12
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