Coronavirus, l'accusa della dottoressa in isolamento: «Attaccata al respiratore per colpa di chi ha violato disposizioni»
«Sono chiusa in un isolamento da cosi tanti giorni che non li conto più, non posso aprire la finestra e ho contatti solo con i medici. Il Coronavirus mi ha provocato una bruttissima polmonite con grave insufficienza respiratoria. Sono una donna di 43anni che prima di questo episodio godeva di ottima salute e all’improvviso mi sono trovata attaccata a questo respiratore Dopo la morte di mio padre è l’esperienza più brutta della mia vita. Ho combattuto per tornare dalla mia famiglia e oggi dopo il primo tampone negativo ho tirato un leggero sospiro di sollievo perchè sto vicendo la battaglia. Una certezza ce l’ho: se non vieni toccato da una tale disgrazia non capisci il dolore che si prova. Solo oggi sono riuscita a parlare. Non ancora tutti se non pochissime persone hanno capito di cosa stiamo parlando, sono pochissimi l’hanno capito. E quindi voglio che mi guardiate negli occhi e nel mio corpo la sofferenza che si ha per provare a combattere questo virus. Ci sono state falle ovunque, ma partiamo da noi e dal senso di responsabilità. Io mi trovo qui per l’atteggiamento di quelle persone incoscienti. Siamo stati tutti colpevoli a diversi livelli e gradi ma soprattutto chi l’ha fatto deliberatamente sapendo di deliquere. Penso di aver espresso un minimo di concetto che volevo far passare: ognuno deve svolgere il suo compito. Ho voluto farmi vedere qui dentro con il mio amico respiratore. Perdonatemi se vi ho angosciato ma – conclude – era il mio scopo per smuovere le vostre coscienze».
/ fonte Facebook Città di Ariano Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2020, 10:18
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