Coronavirus, dalla Cina torna in Italia e si mette in quarantena da solo: «In aeroporto nessuno mi ha controllato»

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di Alessia Strinati
Nessuno lo ha controllato in Italia al rientro dalla Cina e si è messo in quarantena da solo. Marco Andreozzi, ingegnere di Camaiore è tornato dalla Cina, dove vive per lavoro, dopo che il Coronavirus si è diffuso per paura del contagio e ha scelto di tornare in Italia, ma ha ammesso che nessuno lo ha visitato in aeroporto o gli ha fatto dei controlli per capire se fosse o meno malato.

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La sua è stata una scelta però prudente, temendo lui stesso di poter contagiare le persone che gli stanno intorno, si è messo spontaneamente in quarantena in casa sua, come spiega a La Nazione. «Porto la mascherina e mia moglie mi porta il cibo negli orari concordati. Lei e i nostri figli al momento stanno separati da me, al secondo piano», spiega. L'uomo si trovava a  Guangzhou, a nord ovest di Hong Kong, un'area che non ha nulla a che fare con Wuhan, ma ammette che si sarebbe aspettato maggiori controlli vista l'epidemia in corso.
 
 

«Ho viaggiato lungo la tratta costiera Pechino, Tianjin, Shanghai, Shanzhen e Guangzhou. Per rientrare ho evitato il flusso turistico verso queste città e quello degli emigranti che tornavano a Wuhan, dal 16 al 20 gennaio», racconta dicendo che le notizie sul virus, all'inizio, erano insufficienti. Marco non ha subito alcun controllo, ma per correttezza ha scritto al Ministero della Salute italiano: «Anche se la questione riguarda l’Organizzazione mondiale della sanità, visto che il protocollo ha trascurato gli arrivi da aeroporti intermedi, tipicamente europei».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Febbraio 2020, 07:56
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