Leggi anche > Coronavirus, Lopalco: «Prepariamoci a seconda ondata»
Il presidente dell'Istituto superiore di sanità ha chiarito anche che «ad oggi non abbiamo evidenze per dire che il virus circoli nell'aria. Il droplet ed il contatto sono le principali vie di trasmissione, ma valuteremo in base alle evidenze scientifiche che arriveranno».
«Se avessimo mollato sulle misure di contenimento, al Sud oggi avremmo tante piccole Codogno». Lo ha chiarito il professor Giovanni Rezza, dell'Istiuto superiore di sanità sul funzionamento delle misure di contenimento. «Siamo moderatamente ottimisti e contenti che il Sud fino ad ora sia stato risparmiato, non per la temperatura o altro, ma perchè il distanziamento sociale ha fatto sì che dove il numero di infezioni che era basso rimanesse tale», ha concluso. «Senza misure in 6 mesi avremmo avuto immunità di gregge con un grande numero di morti e feriti: se ci sarà una fase 2, questa dovrà essere graduale per minimizzare il rischio di una ripresa del numero dei casi», ha detto sempre Rezza. «Abbiamo dei segnali cautamente positivi - ha spiegato Rezza - l'infezione sta diminuendo nelle aree più colpite e la curva dei casi sta appiattendosi o forse probabilmente questo è il preludio a una iniziale e graduale diminuzione del numero di nuovi casi.
Ma dobbiamo essere cauti, questo virus non ci mette niente a riprendere la sua circolazione anche molto attiva».
«Si sta valutando il modo in cui dovranno essere utilizzate le mascherine nella fase 2 del contenimento, ma le decisioni dipenderanno dalle informazioni relative alle via di trasmissione e dalla situazione relativa alla circolazione del virus nella popolazione». Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Aprile 2020, 13:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA