Coronavirus, Borrelli: «Per un caso positivo ce ne sono 10 che non vengono censiti»

Coronavirus, Borrelli: «Per un caso positivo ce ne sono 10 che non vengono censiti»
Ad ogni contagio di coronavirus corrispondono 10 casi non censiti. Questo è lo scenario descritto dal  capo della Civile, Angelo Borrelli, che parla di uno scenario credibile in un'intervista a La Repubblica in cui invita a non abbassare la guardia e a continuare a seguire le restrizioni imposte per poter avere i primi risultati.

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Sin dall'inizio il problema è stato preso sotto gamba, afferma Borrelli, e le misure di contenimento dalla Lombardia dove è nato il primo focolaio saebbero state poco efficaci. A confermare l'ipotesi di Borrelli, sul fatto che molti casi di coronavirus non siano censiti è Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano che ad Agorà, su Rai 3, ha parlato di un numero di casi maggiore a quello che emerge dai dati ufficiali.

La Protezione Civile, spiega, ha bisogno di agire con rapidità. Gli è stato chiesto che senso abbia continuare ad annunciare ogni sera i casi di contagi e al riguardo ha risposto con convinzione: «Mi sono posto anch’io il problema e ricevo molte mail che mi chiedono di fermarci. Possono essere dati imperfetti, ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità, è un impegno che ho preso con il Paese», poi conclude dicendo che qualcuno potrebbe pensare che qualcosa viene nascosto e non è accettabile in questo momento. 
Ultimo aggiornamento: Martedì 24 Marzo 2020, 13:45
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