Coronavirus, 566 morti e 3.153 nuovi casi. Crolla il numero di tamponi. Giù le terapie intensive, ma aumentano i ricoveri. Boom di guariti MAPPA

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di Simone Pierini
Sale di altre 566 vittime, superando quota 20mila (20.465) il bilancio dei morti in Italia per conseguenze derivate dal coronavirusIeri il dato era di 431. È quanto ha diramato il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa nel consueto bollettino delle 18 di lunedì 13 aprile.

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Scende di quasi mille unità il dato di nuovi casi Covid-19 nel nostro Paese (3.153 di oggi contro i 4.092 di ieri) ma allo stesso tempo è calato vertiginosamente il numero di tamponi effettuati: diecimila in meno di ieri, ventimila in meno rispetto a due giorni fa. Costante invece il calo delle terapie intensive con 83 posti letto che si sono liberati in 24 ora. Torna a crescere invece il numero di ricoverato con sintomi (+176)

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casi Covid-19 accertati in Italia dall'inizio dell'emergenza sono ora 159.516 (3.153 in più rispetto a ieri), di cui 20.465 morti e 35.435 guariti, 2.901 nelle ultime ventiquattro ore. Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è di 103.616 persone, ieri era di 102.253, un aumento di 1.363 unità. I tamponi effettuati fino ad oggi sono 1.046.91036.717 nell'ultimo giorno (Ieri erano 46.720). 

Sono 3.260 i malati in terapia intensiva, 83 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.143 sono in Lombardia (-33). 28.023 sono poi ricoverati con sintomi, 176 in più rispetto a ieri, e 72.333 (+1.270) sono quelli in isolamento domiciliare. 

ISS: «SIAMO ANCORA IN FASE UNO»

«Siamo ancora in fase uno, non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi». È la precisazione di Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile. «Il tempo che passa tra il momento del contagio e il momento della notifica dei dati, cioè oggi, può essere anche di 20 giorni, per cui se si legge che 'oggi ci sono 300 nuovi contagì, sono in realtà nuovi casi, quindi che hanno acquisito le infezioni 20 giorni fa», ha aggiunto Rezza. E ha concluso: «Quello che si vede oggi è qualcosa che in termini di contagi è attribuibile a giorni fa, questo è importante per capire bene il senso dei dati». 

NO ALLA RIPRESA DEL CALCIO

«Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d'accordo. Poi sarà la politica a decidere». Lo ha detto Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifico, rispondendo a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio.

CALO MORTI SARÀ ULTIMO EFFETTO MISURE

«Quando potremo vedere gli effetti delle misure di contenimento anche sui decessi? Credo sia l'ultimo indicatore a diminuire perché il tempo che intercorre tra contagi e decessi è il più lungo, purtroppo è l'ultimo degli indicatori che vedremo deflettere». L'ha detto Giovanni Rezza componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa alla Protezione civile. «Sicuramente c'è stata una diminuzione, ma prima vedremo diminuire i casi e poi i decessi. Ecco perché dobbiamo consolidare i dati e resistere». 





I DATI REGIONE PER REGIONE 

Dai dati della Protezione civile emerge che sono 31.935 i malati in Lombardia (670 in più rispetto a ieri), 13.818 in Emilia-Romagna (+146), 12.765 in Piemonte (+260), 10.766 in Veneto (+37), 6.257 in Toscana (+95),3.365 in Liguria (+32), 3.080 nelle Marche (-34), 3.920 nel Lazio (+103), 3.062 in Campania (+5), 2.080 a Trento (-2), 2.512 in Puglia (+60), 1.307 in Friuli Venezia Giulia (-19), 2.050 in Sicilia (+2o), 1.778 in Abruzzo (+36), 1.537 nella provincia di Bolzano (+22), 625 in Umbria (-62), 914 in Sardegna (+11), 791 in Calabria (-4), 582 in Valle d'Aosta (-6),270 in Basilicata (-7), 202 in Molise (0).

Quanto alle vittime, se ne registrano 10.901 in Lombardia (+280), 2.615 in Emilia-Romagna (+51), 1.826 in Piemonte (+97), 882 in Veneto (+26), 518 in Toscana (+23), 760 in Liguria (+11), 713 nelle Marche (+13), 284 nel Lazio (+5), 248 in Campania (+6), 300 nella provincia di Trento (+7), 267 in Puglia (+7), 202 in Friuli Venezia Giulia (+7), 171 in Sicilia (+8), 224 in Abruzzo (+12), 212 nella provincia di Bolzano (+7), 52 in Umbria (0), 75 in Sardegna (+2), 67 in Calabria (+1), 115 in Valle d'Aosta (+3), 18 in Basilicata (0), 15 in Molise (0).
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Aprile 2020, 14:47
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