Coronavirus, l'allarme dell'Oms: «I casi in Europa aumentano, prepariamoci alla seconda ondata»

Coronavirus, l'allarme dell'Oms: «I casi in Europa aumentano, prepariamoci alla seconda ondata»
Coronavirus, cresce in Europa l'allarme per una seconda ondata in autunno. «Ancora oggi abbiamo picchi di contagi nella prima ondata in molti paesi. Siamo ancora nella prima ondata, ma dobbiamo prepararci per l'autunno, quando Covid-19 incontrerà influenza stagionale e polmoniti. Il virus circola ancora attivamente, e non abbiamo farmaci e vaccini specifici efficaci». Lo ha detto il direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge, in conferenza stampa. «Questo deve essere fatto coinvolgendo la comunità - ha spiegato - e se ci sono problemi con l'aderenza alle misure di prevenzione bisogna capire cosa impedisce questa aderenza e dove questo avviene, intervenendo in quei gruppi di popolazione».

Leggi anche > Coronavirus, seconda ondata in molti paesi: allerta in Germania e Spagna, in Portogallo torna il lockdown​

Vacanze, le raccomandazioni. «Tutti non vediamo l'ora di avere un 'break' estivo. La decisione di quando e dove viaggiare deve essere presa a livello individuale, sulla base di dove si vive e di dove si vuole andare. Bisogna in questo seguire i consigli delle autorità sanitarie e fare scelte sagge, soprattutto considerando chi deve viaggiare, se ci sono soggetti vulnerabili o anziani». Lo ha detto Catherine Smallwood, responsabile emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Europa, in conferenza stampa. »Esistono informazioni attendibili su dove il virus è più presente - ha proseguito l'esperta - sui siti delle autorità sanitarie nazionali e su quello dell'Oms. Ci sono ancora rischi associati al coronavirus in molte aree della regione europea e bisogna considerare questi rischi, badando a chi viaggia, da dove si parte e dove si va. Bisogna in ogni caso evitare le situazioni in cui non è possibile mantenere il distanziamento fisico. La scelta insomma deve essere individuale, saggia e basata sui consigli delle istituzioni sanitarie». 

 La situazione in Europa. Un totale complessivo di 438.315 casi confermati di contagi da coronavirus (+3573 rispetto al giorno precedente) sono stati registrati dall'inizio dell'epidemia nei Paesi dell'Europa centrale e orientale, in Germania, Austria e Grecia, secondo dati ufficiali ricevuti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e aggiornati alla mattina del 24 giugno. La crescita percentuale su base settimanale dei contagi, sulla base di elaborazioni aggiornate al 22 giugno, è stata particolarmente sostenuta nell'ultima settimana in Kosovo, Macedonia del Nord, Albania e Moldova. La Bielorussia registra più casi confermati di Covid-19 per milione di abitanti che l'Italia. I decessi registrati nell'area sono stati finora 16.922 (+100), di cui 8914 in Germania, 1539 in Romania, 1375 in Polonia, 1051 in Ucraina, 693 in Austria, 573 in Ungheria, 492 in Moldova, 357 in Bielorussia, 339 in Cechia, 263 in Serbia, 251 in Macedonia del Nord. Nella regione, il maggior numero di casi confermati di coronavirus è stato registrato in Germania (191449, +587 nelle ultime 24 ore), seguita da Bielorussia (59487, +464), Ucraina (39014, +940), Polonia (32527, +300), Romania (24505, +214), Austria (17351, +31), Moldova (14714, +351), Serbia (13092, +102) e Repubblica Ceca (10650, +89). Un totale di 59229 casi positivi e 2734 decessi sono stati confermati fino al 24 giugno in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania e nei Balcani occidentali (Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord, Albania). Nell'Europa centro-orientale nel suo complesso, la Bielorussia ha registrato finora il maggior numero di casi di Covid-19 per milione di abitanti (circa 6267, l'Italia è a 3949 per milione), seguita da Moldova (3648) e Macedonia del Nord (2558), mentre il tasso più basso è stato osservato in Grecia (307 per milione) e Slovacchia (292), secondo elaborazioni dell'ANSA su dati Oms. La Moldova è la nazione dell'area con il più alto tasso di decessi per milione di abitanti (122 contro i 573 dell'Italia), seguita da Macedonia del Nord (121), e Germania (107) e mentre il tasso più basso è stato registrato in Slovacchia (5). Tra il 15 giugno e il 22 giugno, il maggior aumento percentuale dei casi confermati su base settimanale è stato registrato in Kosovo (+47,3%), Macedonia del Nord (+25,9%), Albania (+25,5%) e Moldova (+21,0%), mentre in Serbia, Cechia, Grecia, Croazia, Slovacchia, Germania, Lituania, Slovenia, Austria, Lettonia, Ungheria ed Estonia l'aumento percentuale settimanale è tra il 5% lo 0%.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Giugno 2020, 08:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA