Corinaldo, il gestore della discoteca: ricevo minacce di morte ma altre volte è stata più affollata

Video
«Credo di essere nel mirino. Sto ricevendo minacce di morte, scrivono sui social ogni cattiveria, mi vogliono in galera ma io non ho fatto niente di diverso di tutte le altre volte quando, lo giuro, c'erano state anche più persone». A parlare, in un'intervista a QN, è Marco Cecchini, uno dei tre gestori della Lanterna Azzurra di Corinaldo dove sono morti cinque ragazzini minorenni e una giovane mamma nella calca scatenata, pare, da uno spray urticante.

Strage Corinaldo, il giallo biglietti: «680 venduti e quasi 500 quelli staccati»

«Non c'erano 1400 persone come dicono tutti. Assolutamente. Secondo me non arrivavano a mille, anzi calcolando quelli che erano fuori a fumare, dentro ce n'erano poco più di 800. È un locale che ha contenuto molta più gente. Era sicurissimo. Tra l'altro ho consegnato ai carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti e quelli invenduti. Si vede subito», continua. Sulla sicurezza «sono tranquillo. Ho un contratto con un'agenzia che mi ha garantito 11 bodyguard. E avevo un'ambulanza a disposizione». 
 
 


In merito ai quattro gradini in fondo agli scivoli di emergenza, «se un tecnico ha fatto il progetto per la sicurezza, una commissione provinciale l'ha approvato dandomi il permesso pochi mesi fa per cinque anni, che colpa ho io?», dichiara Cecchini. Sul non aver aperto le tre porte di sicurezza, «tutti e 800 sono fuggiti in quell'unica porta che è sempre spalancata per andare a fumare. Quando la gente ha cominciato a tossire e a gridare, ha visto la luce solo da quella parte è si è imbucata lì trovando il tappo perché nel frattempo la gente era caduta nei gradini».

Quanto alla balaustra, «in condizioni normali è sufficiente». «Se dicessi che mi sento la coscienza a posto, ecco il criminale.
Se dico di no, sono colpevole. Sono distrutto, mi dispiace e moralmente sono vicino ai genitori e alle famiglie di quei ragazzi morti», afferma Cecchini. «Ho trovato per terra la bomboletta spray e l'ho consegnata ai carabinieri. Colpa di quel maledetto che l'ha spruzzata. È una tragedia inimmaginabile». Il locale, conclude non riaprirà «finché ci sono in giro questi criminali con le bombolette».

Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Dicembre 2018, 12:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA