Conte difende il lockdown: «Mettere in sicurezza il sud significava mettere in sicurezza tutto il paese»

Conte difende il lockdown: «Mettere in sicurezza il sud significava mettere in sicurezza tutto il paese»
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte difende il proprio operato dopo le polemiche circa i verbali "desecretati" del Cts, in cui si consigliava al governo di non estendere la zona rossa a tutto il paese. Il lockdown è servito per «mettere in sicurezza il Paese» e «sono orgoglioso» di averlo fatto" ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Ceglie Messapica, nel corso di un'intervista con il direttore di 'Affaritaliani.it', Angelo Maria Perrino, nell'ambito dell'evento 'La Piazzà. Poi Conte richiama il "primato della politica". «Ho sempre detto che avremmo lavorato fianco a fianco con gli scienziati ma mai che avremmo ceduto delle responsabilità, c'è un compito della politica. Non ho mai detto che avremmo seguito alla lettera le loro valutazioni».

Il lockdown nazionale è troppo severo? «Io vorrei ricordare - ha precisato il presidente del Consiglio - che dopo il verbale del giorno 7 del Cts, quando il Cts si è convinto che ci voleva una misura più radicale per Alzano e Nembro è successo un fatto nuovo, che molti si sono recati da Nord a Sud. A quel punto abbiamo ritenuto fosse prioritario mettere in sicurezza il Sud, che significava mettere in sicurezza il Paese. E di questo sono orgoglioso». 

ITALIA MODELLO - «Io il bilancio lo farò alla fine. Ma nelle ultime settimane il bilancio lo stanno facendo tanti quotidiani internazionali e mi sembra sia positivo. Ed è motivo di grande orgoglio. E se questo bilancio è positivo è merito di tutti voi. Il rispetto delle regole ci è costato molto ma se possiamo essere additati come modello per altri Paesi questo è un grande obiettivo».

LA DURATA DEL GOVERNO «Il mio orizzonte è quello di fine legislatura. C'è un programma politico di riforma del Paese, quindi questo è il mio unico orizzonte temporale. Una volta ho dichiarato che non mi vedevo totalmente disinteressato alla politica. Si è voluto fraintendere: »Conte vuole fare un partito«, si diceva. Lo escludo, non voglio fare un partito. Politica si può fare in mille modi. Questo sì, non mi vedo un domani a non dare un contributo di idee al dibattito pubblico».

LO STRETTO DI MESSINA - «Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti. Dobbiamo prima realizzare l' alta velocità di rete in tutta la Calabria e poi in Sicilia, ma dobbiamo porci il problema di questo collegamento. Ci sono miracoli di ingegneria, ne abbiamo realizzato uno a Genova. È un ponte bellissimo. Sullo Stretto, dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l'ambiente, anche sottomarina»
Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Agosto 2020, 22:38
© RIPRODUZIONE RISERVATA