Ernesto Vetrano, commercialista, docente di Economia aziendale presso l’ateneo Unicusano a Roma, come ci si può difendere dal caro-bollette?
«Sono stati varati provvedimenti per aiutare gli utenti con le spese, ma sono limitati alle cosiddette fasce protette, dunque a chi ha un reddito basso. Bisognerà attendere la prossima Finanziaria per ulteriori misure. Intanto, comunque, qualcosa si può fare, a partire dal dialogo con i datori di lavoro».
Cosa possono fare?
«I datori di lavoro possono usare un bonus per le bollette dei dipendenti, dando loro un contributo fino a 600 euro per il pagamento delle utenze. In questo modo, i lavoratori si vedono sollevati dalla spesa grazie a quel contributo che, peraltro, non viene tassato. I datori di lavoro possono dedurre interamente il costo del contributo. Il vantaggio, dunque, è per entrambi».
Tutti possono usufruire di tale bonus?
«Nei limiti dei 600 euro, tutti i lavoratori ne potranno beneficiare».
Chi ha l’addebito diretto in banca, può trovarsi una brutta sorpresa sull’estratto conto. Cosa è consigliabile fare?
«La prima cosa è monitorare con attenzione le bollette che, in genere, arrivano all’utente prima che siano addebitate in banca, altrimenti si rischia di vedere il contro prosciugato.
E per quanto riguarda i mutui?
«Molti stanno chiedendo il passaggio da quelli a tasso variabile a quelli a tasso fisso, nel timore di ulteriori aumenti. In realtà non conviene. I tassi non potranno rimanere a questi livelli per i prossimi trent’anni, meglio dunque optare per quelli a tasso variabile, anche perché quelli fissi sono già alti».
Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Ottobre 2022, 12:04
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