Colpito in testa da bottiglie di birra perché difendeva la fidanzata, Alessandro Bruno morto dopo 3 mesi di agonia

L’episodio di notte nell'Alessandrino, la vittima è di Voghera: due persone indagate

Colpito in testa da bottiglie perché difendeva la fidanzata, Alessandro Bruno morto dopo 3 mesi di agonia

di Redazione web

 Dopo mesi di agonia in ospedale per essere stato colpito alla testa da sconosciuti che avevano deriso e offeso la sua fidanzata, Alessandro Bruno, 33 anni di Voghera (Pavia) è morto. E due sono persone indagate per omicidio preterintenzionale. Il decesso, all'ospedale della città lombarda, risale al 14 gennaio, circa due mesi e mezzo dopo l'aggressione del 29 ottobre ad Alessandria. La notizia - tenuta in massimo riserbo per esigenze investigative - è stata confermata oggi dalla Questura di Alessandria, riferendo di un litigio in strada per futili motivi, degenerato in un'aggressione le cui conseguenze, settimane dopo, sono state fatali per l'uomo. Ai responsabili, investigatori e inquirenti sono risaliti con un lavoro di ricostruzione, attraverso testimonianze, analisi delle immagini di videosorveglianza.

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La ricostruzione della lite trasformatasi in tragedia

Dopo una serata in una discoteca di Salice Terme (Pavia), come ricostruito da giornali locali, il 33enne avrebbe raggiunto la fidanzata ad Alessandria, dove si trovava con amiche in un locale.

Usciti, si sarebbero spostati con due auto: a un certo punto, dopo essere scesi perché lei non stava bene, dall'altro lato della strada sarebbero arrivati due uomini e due donne. Di fronte a quella che, a suo avviso, sarebbe stata una derisione immotivata alla fidanzata, Bruno l'aveva difesa, chiedendo spiegazioni. Non si sarebbero però fermati alle parole. Colpito con una borsa piena di bottiglie di birra, il 33enne era caduto a terra, mentre gli altri si erano dileguati.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Febbraio 2023, 17:15
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