Alessia e Martina, uccise dal papà Carabiniere: 10mila rose di lana in ricordo delle sorelline

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di Bianca Francavilla
“Non pensavo che quest’iniziativa avrebbe avuto questo successo. Per mesi e mesi non faceva altro che suonare il campanello di casa: erano le rose bianche di lana, per Martina e Alessia, arrivate da tutta Italia. Non sapevo più dove metterle”. A parlare è Anna Bruno, la coordinatrice di Latinaknitcrochet, che ha organizzato la manifestazione che si è tenuta questa mattina a Cisterna di Latina. Nella piazza principale della città messa a dura prova dal 2018 con due tragedie che l’hanno segnata, sono state posizionate davanti all’ingresso del Comune 10mila rose in lana di colore bianco, lavorate rigorosamente all’uncinetto dalle signore (ma anche uomini) di tutta Italia.



Letteralmente si chiama “bombardamento di filato” ed è un modo per lanciare un messaggio sociale. L’evento, che si sarebbe dovuto tenere nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne ma che è stato rimandato ad oggi per il maltempo della settimana scorsa, è stato dedicato a Martina e Alessia Capasso, uccise dalla follia del papà Carabiniere che nel febbraio di quest’anno ha prima provato ad uccidere la mamma, senza riuscirci, poi le ha segregate in casa e ha sparato loro con la pistola di ordinanza. Una tragedia che, insieme alla morte di Desirée Mariottini, Cisterna non ha dimenticato. 
 
 


Un dramma che ha toccato anche il resto d’Italia, tanto che da ogni regione del Paese hanno voluto contribuire a rendere questa giornata indimenticabile inviando un fiore bianco e candido come le vite delle due bambine che non ci sono più. Presenti questa mattina anche alcune compagne di classe di Alessia e Martina, alle quali andrà una borsa di studio, che hanno contribuito a posizionare le rose bianche di lana sui sampietrini realizzando dei mandala. Una volta che le 10mila rose sono state posizionate, i mandala sono stati distrutti come vuole la tradizione e le rose vendute al costo di cinque euro. Tutto il ricavato verrà utilizzato per progetti scolastici e per un altro bambino, della stessa città e con alle spalle una simile storia di violenza sulle donne.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Dicembre 2018, 08:48
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