Due boati nel Cilento, paura tra la gente che teme un terremoto: ma sono due caccia

Due boati nel Cilento, paura tra la gente che teme un terremoto: ma sono due caccia

di Simone Pierini
Paura nel Cilento. Due boati avvertiti nettamente, tanto da spingere le persone a riversarsi in strada. È quanto accaduto intorno alle 16.20 nei cieli del Cilento e del Vallo di Diano. Scambiati per esplosioni, i boati in realtà sarebbero stati causati da due caccia dell'Aeronautica militare che, al momento del passaggio nell'area a sud di Salerno, avrebbero infranto il muro del suono, provocando il cosiddetto «boom sonico».

Cos'è il muro del suono e perché provoca un boato così forte quando viene infranto​



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In tanti hanno anche temuto in una scossa di terremoto, al punto da scendere in strada presi dalla paura. «I boati sono stati avvertiti nettamente - ha confermato il sindaco di Agropoli Adamo Coppola dopo aver sentito la Protezione Civile locale - A causarli, due aerei militari che hanno infranto il muro del suono. Non ci sono stati danni». Il mese scorso paura e gente per strada anche in Lombardia. In quella occasione, a infrangere il muro del suono erano stati due caccia militari intervenuti per intercettare un aereo di linea dell'Air France di cui si erano perse le tracce. 

CACCIA INTERCETTANO E IDENTIFICANO AEREO È stato provocato dal volo supersonico di due caccia dell'Aeronautica militare, impegnati nell'intercettazione e identificazione di un velivolo che aveva perso il contatto radio con gli enti del controllo dello spazio aereo, il 'bang' udito nel Cilento e in altre zone della Puglia. Lo sottolinea la stessa Forza armata, precisando che i due Eurofighter del 36/o Stormo di Gioia del Colle (Bari) hanno intercettato il velivolo in prossimità di Trapani, lo hanno identificato e poi scortato fuori dai confini nazionali.

I due caccia dell'Aeronautica militare, in servizio di allarme sul territorio nazionale, sono decollati alle 16.20 - ricostruisce la Forza armata - per identificare un velivolo in transito nello spazio aereo italiano con il quale si erano interrotte le comunicazioni da terra. L'intercettazione è avvenuta in prossimità di Trapani. Dopo pochi minuti dal decollo, i due caccia intercettori hanno stabilito il contatto visivo con il velivolo accertando che non si trovava in condizioni di emergenza o pericolo. Una volta identificato l'aeroplano, i due caccia lo hanno scortato fuori dai confini nazionali. «Per ridurre i tempi di intervento - afferma l'Aeronautica - i due Eurofighter sono stati autorizzati al volo supersonico. Il superamento della barriera del suono è stato percepito in zona Eboli (Salerno)». I due Eurofighter hanno ricevuto l'ordine di intercettare il velivolo - detto in gergo tecnico scramble - mentre si trovavano già in volo per addestramento pianificato.

L'ordine è giunto dal Caoc (Combined Air Operation Center) di Torrejon, ente Nato responsabile per la sorveglianza dei cieli nell'area, e l'intervento dei velivoli è stato controllato dalla sala operativa del 22/o Gruppo Radar dell'Aeronautica Militare di Licola (Napoli). L'Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, anche in tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato. Il servizio è garantito - per la parte «sorveglianza, identificazione e controllo» - dall'Air control centre di Poggio Renatico (Ferrara) e dal 22/o Gruppo Radar di Licola, mentre l'intervento in volo è assicurato dal 4/o Stormo di Grosseto, dal 36/o Stormo di Gioia del Colle e dal 37/o Stormo di Trapani Birgi, tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter.
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Aprile 2018, 21:55
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