Padova, tutti in gruppo sui Colli Euganei e scatta il blitz: ciclisti multati di 280 euro

Tutti in gruppo sui Colli, scatta il blitz: ciclisti multati di 280 euro ciascuno

di Lucio PIva

 Tutti in gruppo, pedalando a contatto di gomito. Poco importa che i Colli Euganei in provincia di Padova siano da una settimana in zona rossa e quindi inaccessibili agli spostamenti da fuori comune. Si sono contati a centinaia, dalla prima mattinata di ieri, 20 marzo, i ciclisti che hanno voluto sfidare il divieto imposto dalle limitazioni anti Covid. A molti è andata bene, nonostante la decina di posti di controllo allestiti dalla polizia locale e dai carabinieri. 


LE RISPOSTE


Gli addetti ai controlli non hanno voluto imporre il codice di tolleranza zero controllando uno dopo l'altro gli appassionati dei pedali. La sanzione è stata però inevitabile per i più indisciplinati, pronti a reagire in modo indispettito alle contestazioni degli uomini in divisa. Quattro corridori sono stati puniti con una sanzione di 280 euro, ossia l'importo minimo previsto dalle misure del Dpcm dell'ottobre scorso. In caso di recidiva la multa che li attende sarà di 560 euro.
«Ci ha colpito - ha detto Albino Corradin, il comandante della polizia locale di Monselice e Galzignano che ha coordinato i controlli - l'atteggiamento di protervia di alcuni ciclo amatori controllati. Uno di loro ha fatto notare di aver comprato una bicicletta dal valore di oltre 10 mila euro e di avere il diritto ad usarla. Altri hanno protestato asserendo che la libertà di muoversi lungo i loro abituali percorsi era sacro santa. Altri ancora ci hanno invitato a scovare i trasgressori delle norme anti virus nei centri commerciali o nei bar e non fra quanti di dedicano alla pratica sportiva». Inutili ovviamente le proteste. 


CHI PUÒ


Perché gli unici ciclisti che ieri avrebbero potuto muoversi sarebbero stati solo gli atleti, professionisti o dilettanti, tesserati per società partecipanti alle manifestazioni agonistiche inserite negli elenchi del Coni. Fra queste figurano anche le manifestazioni di interesse nazionale indette della Federazione Italiana Triathlon. Solo i questi casi, infatti, è consentito lo spostamento dalla residenza, da giustificare attraverso l'autodichiarazione. Non solo. Per ciascun ciclista autorizzato a varcare i confini del proprio comune per svolgere l'allenamento, resta fermo l'obbligo del distanziamento di almeno due metri. In realtà, però, nelle faq del Governo al decreto è previsto lo spostamento in solitaria fuori comune purchè si parta dalla residenza e poi si rientri. Per la maggioranza dei ciclisti sorpresi ieri sulle strade dei Colli Euganei, invece, l'invito ad inforcare la bici e sfidare la zona rossa, è viaggiato attraverso i tam tam dei social. Via Whatsapp, decine di amatori si sono dati appuntamento nei luoghi di raduno abituale. Non è mancato alle faccia del rispetto delle norme di distanziamento l'affollamento dei piazzali antistanti i bar, prima che i ciclisti improvvisassero successivamente chiassosi caroselli in salita e discesa lungo strade vuote. L'invasione delle strade dei colli è diventata ancora più suggestiva per i ciclisti davanti alle strade deserte da altri veicoli bloccati dalla zona rossa.
Dai controlli degli agenti e dei carabinieri sono emersi anche altri particolari curiosi. Come quello connesso alla distanza percorsa dai ciclisti controllati. Molti di loro avevano già all'attivo 60/70 km dal comune di provenienza. A nulla sono serviti a dissuaderli gli avvisi a non allontanarsi dal proprio centro di residenza pubblicati sui siti web delle associazioni e delle federazioni ciclistiche. L'assalto si è allentato nel primo pomeriggio anche per il repentino cambiamento del meteo, culminato in una breve nevicata sulle cime. I controlli proseguiranno anche oggi per blindare i colli da una nuova calata di ciclisti non autorizzati. E non è detto che stavolta, davanti ad appassionati recidivi, non scatti il codice della tolleranza zero.
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Marzo 2023, 14:35
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